Garamanti
Antica popolazione stanziata nella parte più meridionale della Libia, a sud della Sirti maggiore, nella regione già dai Romani chiamata Phazania (l'odierno Fezzàn). Il nome dei G. ricorre tre volte in D.: in Cv III V 12, dove sulla traccia di Alberto Magno (Nat. loc. I 11) e di Lucano (IX 438 ss.), esplicitamente citati come fonti, essi sono collocati nel primo climate, cioè nel primo degli spazi della zona temperata o abitabile, tra l'equatore e il 16° grado: là nel mezzodie, quasi per tutta l'estremità del primo climate, dove sono intra l'altre genti li Garamanti, che stanno quasi sempre nudi; a li quali venne Catone col popolo di Roma, la segnoria di Cesare fuggendo (per il particolare della marcia di Catone attraverso le Sirti, cfr. Lucan. IX 511 ss.).
L'accenno alla loro collocazione geografica è ripetuta nello stesso contesto, al § 18 Conviene anche che lo cerchio dove sono li Garamanti, come detto è, in su questa palla, veggia lo sole a punto sopra sé girare, non a modo di mola, ma di [rota]. E anche in Mn I XIV 6, nel passo in cui D. rileva come le consuetudini dei popoli della terra devono di necessità variare secondo le condizioni climatiche della zona in cui vivono, e contrappone agli Sciti, nominati prima e che egli colloca nel settimo ‛ clima ' (tra 45° e 1/3 e 48°), ossia nella zona più gelida, i G. che sono costretti a non indossare indumenti, intollerabili nella zona torrida: Garamantes qui, sub aequinoctiali habitantes et coaequatam semper lucem diurnam noctis tenebris habentes, ob aestus aeris nimietatem vestimentis operiri non possunt (cfr. Alb. Magno Nat. loc. III 38).