GARCÍA
. Famiglia di musicisti spagnoli. Un Francisco Javier G., detto lo Spagnoletto (nato a Nalda nel 1731, morto a Saragozza il 26 febbraio 1809) fu a Roma insegnante di canto, poi a Saragozza maestro di cappella del Duomo. Scrisse alcune opere (La finta schiava, Pompeo Magno in Armenia, La pupilla, Lo scultore deluso) e l'oratorio Tobia. Può essere forse messo in relazione con la famiglia di cantanti il cui capostipite è Manuel. Questi (nato a Siviglia il 21 gennaio 1775, morto a Parigi il 9 giugno 1832), alla morte del padre Jerólamo Rodríguez assunse il cognome (Del Popolo Vicente) del padrigno. Fu celebre cantante, maestro di canto e autore di numerose opere teatrali, di cui 21 italiane, di balli, di una Cantata, ecc. Quale cantante esordì giovanissimo in Spagna, passò poi in Francia, in Italia, a Londra, in America e infine si stabilì a Parigi ove fondò la sua rinomata scuola di canto. Fra i numerosi e celebri allievi si ricordano i suoi stessi figli: Maria, sposata Malibran (v.), Paolina sposata Viardot (v.) e Manuel Vicente. Questi (nato a Madrid il 17 marzo 1803, morto a Londra il 10 luglio 1906) fu celebre insegnante e teorico. Un suo scritto Mémoire sur la voix humaine, presentato il 16 novembre 1840 all'Accademia di Francia, segnò l'inizio di una più feconda attività negli studî del canto. Nominato professore al Conservatorio di Parigi nel 1847, pubblicò nello stesso anno il famoso Traité complet de l'art du chant (trad. it., Milano 1927), altrimenti conosciuto sotto il titolo di Garcia-Schule. Trasferitosi a Londra nel 1850, vi fu nominato professore alla Royal Academy of Music. Uno dei grandi meriti per cui si ricorda G. figlio, è quello dell'invenzione del laringoscopio (che gli meritò la laurea honoris causa in medicina dall'università di Königsberg) sebbene egli sia stato preceduto da numerosi tentativi di costruzione e di adattamento di mezzi endoscopici delle prime vie respiratorie; fra gli altri dovremmo ricordare anche Gerolamo Cardano. Ma innegabilmente il G. non solo ha applicato lo specchio all'esame della laringe, ma vi ha portato tutto l'acume del suo magistero artistico. Intorno al 1855 il G. fece conoscere le sue osservazioni auto-laringoscopiche, che contenevano un esatto resoconto dell'azione delle corde vocali nell'inspirazione e nella fonazione e notevoli considerazioni sul suono laringeo e sulle note di petto e di falsetto. G. introduceva uno specchio manicato nel fondo della gola e si serviva dei raggi solari che vi cadevano; in una nota aggiunge che per l'auto-laringoscopia occorre un secondo specchio il quale dopo aver ricevuto detti raggi, li diriga su quello posto di contro all'ugola. Lo stesso specchio che illuminava, serviva all'operatore per vedere; metodo molto simile a quello di Babington. Solo nella estate 1857 però l'uso del laringoscopio fu tentato a Vienna nelle sale dell'Ospedale. Anche Czermack divulgò poi questo metodo. Dalla scuola del G. uscirono Matilde Marchesi, Julius Stockhausen, Jenny Lind ed altri celebri cantanti. Figlio di Manuel junior fu Gustavo (nato a Milano il 1 febbraio 1837, morto a Hampstead il 12 luglio 1925) artista di canto e rinomato insegnante.