GARDO (somalo Qarḍō)
Villaggio nella Migiurtinia (Somalia Italiana Settentrionale) a circa 11 km. dalla frontiera anglo-italiana. Il nome somalo di Qarḍō designa tutta la regione nella quale, attorno ai pozzi di Pi‛irra, ‛El Mantān, ‛El ‛Arab e altri recentemente scavati, è sorto il centro abitato cui, dopo l'occupazione italiana (1926), è stato specificamente attribuito il nome (italianizzato) di Gardò. Esso è il maggior villaggio dell'interno della nostra Somalia settentrionale ed è, per un raggio di circa 150 km, il solo gruppo di pozzi perenni di quel settore della Migiurtinia pur ricco, invece, di pascoli. Gardò fu scelta dal cosiddetto Mullah, Muḥammad ibn ‛Abdallāh Ḥassān, come base della sua azione contro i Migiurtini; e il Mullah fece costruire colà un fortino in muratura, interessantissimo monumento di questa primitiva architettura militare. Nel 1927 un gruppo di ribelli Migiurtini, guidati da Ḥersi ‛Ismān figlio del sultano dei Migiurtini, assaliva Gardò difesa da una nostra banda armata che, dopo accanita difesa, avendo rifiutato di arrendersi, fu quasi completamente sterminata. Il fortino di Gardò fu subito ripreso da una colonna di truppe e da allora Gardò sotto l'amministrazione italiana è venuta sviluppandosi.
La strada camionabile Mogadiscio-Bandar Qāsim, passando per Gardò, collega questo centro col golfo di Adan e con la vallata del Nogal (Nūgāl).
Bibl.: J. H. Stafford, The Anglo-Italian Somaliland Boundary, in The Geographical Journal, LXXVIII (1931).