• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

GARIBALDO

di François Bougard - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 52 (1999)
  • Condividi

GARIBALDO

François Bougard

Nato poco dopo la metà del IX secolo, fu successore di Liuterius alla cattedra vescovile di Novara e governò, secondo le liste episcopali novaresi conservate, per un periodo di sette anni e tre mesi. Il suo insediamento dovette avvenire verosimilmente agli inizi dell'895, ma non si hanno notizie sui primi tre anni del suo governo pastorale. Solo nel marzo 898 G. è documentato per la prima volta in qualità di vescovo, rappresentante gli interessi della sua Chiesa in uno scambio con un diacono di S. Gaudenzio. Successivamente fu tra i primi sostenitori di Ludovico III, re di Provenza, contro Berengario I, re d'Italia; G. sembra sia stato uno degli uomini di fiducia di Ludovico. Dopo averlo accompagnato a Roma per la sua incoronazione imperiale nel febbraio 901, partecipò, insieme con i molti vescovi e conti presenti in quell'occasione, al solenne placito che seguì la cerimonia, tenutosi in presenza dell'imperatore e di papa Benedetto IV. Nel mese di dicembre era a Pavia dove intercedeva insieme con il marchese Sigefredo per la concessione di un diploma in favore della Chiesa di Como. Nella primavera del 902 fu incaricato da Ludovico III di visitare, con il titolo di missus, insieme con il marchese d'Ivrea Adalberto, molte delle circoscrizioni sottomesse alla giurisdizione del marchese: Asti, Torino, Ivrea e il Monferrato. Nel marzo, a Novara, entrambi acconsentirono alla redazione di un atto di scambio tra uno scabino e la Chiesa locale, transazione economica che coinvolgeva quindi lo stesso G.; poi, il 9 maggio, presiedettero un'assemblea giudiziaria a Vercelli, nel corso della quale il marchese riconobbe la validità di un diploma d'affrancamento.

Al pari degli altri vescovi che avevano fatto parte del seguito di Ludovico III, G. non subì alcun danno dal ritorno - temporaneo - al potere di Berengario nel luglio di quell'anno; al contrario, in un atto di precetto del mese di agosto egli compare con il titolo di arcicancelliere, succedendo in questo incarico al vescovo di Vicenza, Vitale. L'alto incarico fu tuttavia di breve durata: stando alla cronologia delle liste episcopali, infatti, G. scompare subito dopo dalla documentazione. Un diploma del 5 febbraio 903 indica che l'incarico di arcicancelliere era svolto già da un altro vescovo, Ardingo, mentre alla diocesi di Novara gli succedeva Dagoberto.

La fine del governo di G. fu segnata dal conflitto che lo oppose alla Chiesa di Vercelli in merito al monastero dei Ss. Michele e Genuario di Lucedio. L'argomento del contendere era offerto dallo statuto dell'abbazia che, benché posta nella diocesi di Vercelli e abitualmente dipendente da questa, era stata concessa, già da Lotario I nell'840, alle pertinenze del vescovo di Novara. Gli atti relativi alla vicenda sono sfortunatamente giunti o in copie tardive probabilmente interpolate, o tramite falsificazioni. In una conferma generale dei beni della Chiesa novarese, concessa da re Berengario su richiesta di G., fu inserito, in modo incongruo, un passo relativo a Lucedio. L'atto, giuntoci solo attraverso Muratori e sprovvisto di elementi cronologici, era stato assegnato da Schiaparelli al 905, ma recentemente è stato retrodatato - in gran parte per l'incompatibilità del 905 con la cronologia delle liste episcopali di Novara - da Zielinski agli anni 898-900. Da parte sua la Chiesa vercellese avrebbe nell'XI secolo forgiato un diploma con il quale, nel luglio 900, lo stesso Berengario avrebbe donato il monastero a S. Eusebio di Vercelli, diploma del quale G. avrebbe poi riconosciuto la validità nel corso di un placito tenutosi nel palazzo di Pavia nel marzo 901. Mentre Schiaparelli sosteneva la falsità di entrambi questi ultimi atti, Gabotto ha cercato invece di dimostrare la genuinità del diploma dell'898-900. L'intera vicenda documentaria deve a tutt'oggi essere riconsiderata, nonostante la rettifica di datazione portata da Zielinski.

Fonti e Bibl.: I diplomi di Berengario I, a cura di L. Schiaparelli, in Fonti per la storia d'Italia [Medio Evo], XXXV, Roma 1903, nn. 36, 64; I diplomi italiani di Lodovico III e di Rodolfo II, a cura dello stesso, ibid., XXXVII, ibid. 1910, n. XV, pp. 45 s.; Iplaciti del "Regnum Italiae", a cura di C. Manaresi, I, ibid., XCII, ibid. 1955, nn. 111, 113 e falsi n. 1; Le carte dell'Archivio capitolare di S. Maria di Novara, I (729-1034), a cura di F. Gabotto [e altri], Pinerolo 1913, nn. XIX, XXII; F. Savio, Gliantichi vescovi d'Italia dalle origini al 1300. Il Piemonte, Torino 1899, pp. 240, 259; J.F. Böhmer, Regesta Imperii, I, Die Regesten des Kaiserreichs unter den Karolingern 751-918 (926/962), 3, Die Regesten des Regnum Italiae und burgundischen Regna; II, Das Regnum Italiae in der Zeit der Thronkämpfe und Reichsteilungen 880 (850)-926, a cura di H. Zielinski, Köln-Weimar-Wien 1998, ad indicem; L. Schiaparelli, I diplomi dei re d'ltalia. Ricerche storico-diplomatiche, I, I diplomi di Berengario I, in Bull. dell'Istituto stor. italiano per il Medio Evo e Archivio muratoriano, XXIII (1902), p. 10; F. Gabotto, Un conflitto dei vescovi di Novara e di Vercelli per l'abbazia di Lucedio sul principio del secolo X: questioni di diplomatica e di storia, in Boll. stor. per la provincia di Novara, VII (1913), pp. 1-9; Id., Per la storia del Novarese nell'alto Medio Evo, II, La Chiesa di Novara. I vescovi fino al 1150, ibid., XI (1917), pp. 143-152; P. Delogu, Vescovi, conti e sovrani nella crisi del Regno italico (Ricerche sull'aristocrazia carolingia in Italia, III), in Annuario della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell'Università di Roma, VIII (1968), p. 50; E. Hlawitschka, Die Diptychen von Novara und die Chronologie der Bischöfe dieser Stadt vom 9.-11. Jahrhundert, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, LII (1972), pp. 774 s.; P. Cancian, L'abbazia di S. Genuario di Lucedio e le sue pergamene, Torino 1975, p. 16; G. Sergi, I confini del potere. Marche e signorie fra due regni medievali, Torino 1995, pp. 170, 175, 190 n.; B.H. Rosenwein, The family politics of Berengar I king of Italy (888-924), in Speculum, LXXI (1996), p. 267.

Vedi anche
Novara Comune del Piemonte (103 km2 con 102.862 ab. nel 2008), capoluogo della provincia omonima. Sorta in posizione sopraelevata rispetto alla Pianura Padana (162 m s.l.m.), presso il torrente Agogna, si è prima sviluppata in funzione della via commerciale che legava Milano a Vercelli e dell’area di scambi ... vescovo Nel cristianesimo primitivo e in molte Chiese cristiane non cattoliche, il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico. Nella Chiesa cattolica, prelato che, sotto l’autorità del romano pontefice, ha il governo ordinario di una diocesi, ... Ratisbona (ted. Regensburg) Città della Germania (132.495 ab. nel 2007), nella Baviera centrale, situata a 339 m s.l.m. sul tratto più settentrionale del Danubio. Importante mercato già nell’epoca romana, ha conservato questa attività commerciale, divenendo inoltre grande centro industriale, con industrie meccaniche ... Pinerolo Comune della prov. di Torino (50,3 km2 con 35.143 ab. nel 2008), situato a 376 m s.l.m. ai piedi dei rilievi prealpini, presso il torrente Lemina. Centro di industrie e di intense attività commerciali. Notevole produzione di mais e di foraggi; allevamento bovino. ● Ricordata la prima volta nel 981, ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Storia
Tag
  • ABBAZIA DI LUCEDIO
  • ALTO MEDIO EVO
  • BERENGARIO I
  • RODOLFO II
  • LOTARIO I
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali