Garisenda (Carisenda)
Torre bolognese eretta nella piazza di porta Ravegnana da Filippo e Oddo dei Garisendi intorno al 1109. La sua notevole altezza, che in origine era molto superiore all'attuale (la torre fu infatti abbassata nel 1355 per ordine del tiranno Giovanni Visconti da Oleggio) e la notevole pendenza, dovuta a un cedimento del terreno di fondazione, le conferirono una caratteristica particolare, messa in evidenza da D. in If XXXI 136 e in Rime LI. Nel descrivere infatti la sua sensazione nel vedere il gigante Anteo che si china ad afferrarlo insieme a Virgilio, per farli scendere al nono cerchio, D. richiama l'effetto ottico suscitato in chi guarda da sotto la G. mentre è sovrastata da una nuvola che scorra in direzione opposta alla sua pendenza (Qual pare a riguardar la Carisenda / sotto 'l chinato, quando un nuvol vada / sovr'essa sì, ched ella incontro penda, If XXXI 136-138). Questa descrizione, chiaramente frutto di una reminiscenza personale, è un elemento valido a confermare un soggiorno dantesco a Bologna. Altra testimonianza del soggiorno bolognese è nel sonetto di Rime LI, in cui il poeta rimprovera i propri occhi: poi la Garisenda / torre miraro co' risguardi belli, / e non conobber quella.../ ch'è la maggior de la qual si favelli (vv. 3-6).
Per i problemi relativi alla cronologia e tradizione del sonetto, v. NON MI PORIANO GIÀ MAI FARE AMMENDA.