GAROFALO, Benvenuto Tisi, detto il
Pittore, detto il G. dal paese d'origine di suo padre (nel Polesine di Rovigo), nacque probabilmente a Ferrara nel 1481, vi morì il 6 luglio 1559. Il Vasari lo dice allievo di Domenico Panetti ferrarese, ma nelle sue prime opere appare chiaramente l'influenza del Boccaccino di cui abbandonò la bottega nel 1499 per recarsi a Roma. Freschezza e grazia distinguono alcune sue opere giovanili, ove i varî elementi appresi dal Boccaccino e dalla precedente scuola ferrarese, principalmente da Lorenzo Costa, vengono assimilati e quasi illeggiadriti da una sensibilità che si compiace di forme delicate e gentili, rallegrate vivacemente dal colore (Ferrara, affresco del palazzo di Lodovico il Moro). Il G. ebbe una particolare preferenza per le forme minute, indugiandosi come miniatore su numerose tavolette e nella decorazione dell'"Arpa estense" (Modena, Galleria Estense). Poi, nello sforzo di raggiungere una grandiosità alla moda ma non intimamente sentita il pittore smarrì le sue doti naturali. Si accostò anch'egli a Raffaello, dal quale, pur limitandosi a forme esteriori, seppe trarre quell'impronta di nobiltà, che nella Madonna e Santi della Galleria Estense trova uno degli esempî migliori. Collaborò con Dosso Dossi, sotto la cui influenza dipinse il S. Sebastiano del Museo nazionale di Napoli. Formatosi un suo repertorio, lo mantenne anche troppo, pur al contatto di grandi maestri, ristampando le sue forme. Le sue opere sono sparse ovunque (principalmente nelle gallerie di Ferrara, Modena, Roma e Dresda). Al G. è anche attribuito il mirabile soffitto del palazzo di Lodovico il Moro di Ferrara, in cui l'arte del Mantegna sembra ricongiungersi a quella del pieno Rinascimento; opera del momento più felice e più ispirato del G., non lontana dagli affreschi del Seminario ferrarese (circa 1517).
Bibl.: L. N. Cittadella, B. T. da G., pittore ferrarese del sec. XVI, Ferrara 1872; Gronau, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, iv, Milano 1929, pp. 279-319; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932, pp. 216-320.