GARTOK (A. T., 97-98)
Piccola città del Tibet occidentale, nella valle del Gartang, affluente dell'Indo. È uno dei tre mercati del Tibet aperti al commercio, secondo il trattato del 27 aprile 1906 tra la Cina e la Gran Bretagna, confermante un accordo firmato a Lhasa il 7 settembre 1904. È uno dei centri abitati più alti del mondo (4469 m. s. m.). Consta di un gruppo di capanne accanto a un convento lamaitico (Gartog-gompa). È sulla via commerciale da Leh, capitale del Ladak, a Lhasa. Nella stagione estiva è centro di un attivo commercio con l'India. Vi risiede un agente commerciale britannico. Il nome proviene dal tibetano sgar, accampamento, e thog, tettoia. Il p. Ippolito Desideri (v.) vi soggiornò nell'ottobre 1715; Sven Hedin dal 17 settembre al 20 ottobre 1907.
Bibl.: I. Desideri, An Account of Tibet, nuova ed., Londra 1932; C. H. D. Ryder, Geogr. Journ., XXVI (1905), p. 369; S. Hedin, Souther Tibet, Stoccolma 1922.