gas naturale
Miscela di g., reperibile in natura, composta prevalentemente da metano (anche 97-98%) e in piccolissime quantità da numerosi altri g. (azoto, elio, etano, anidride carbonica, idrogeno solforato). La composizione quantitativa varia secondo l’area di produzione del gas naturale. Il metano è un idrocarburo la cui molecola contiene un atomo di carbonio e 4 di idrogeno (CH4). Il g. n. è inodore, incolore, infiammabile se miscelato con aria in modeste concentrazioni (tra il 5% e il 15%). Il suo odore caratteristico è dovuto all’aggiunta di sostanze odorizzanti non tossiche necessarie a riconoscere eventuali fughe o perdite. La miscela estratta dai giacimenti ha quantità variabili di petrolio e acqua, liquidi che devono essere separati dal g. per evitare danni nella fase di trasporto, in particolare la formazione di blocchi di idrati che ne ostacolerebbero il flusso. Sono anche riportate a valori accettabili le quantità di zolfo e anidride carbonica (CO2) presenti, utilizzando tecniche di purificazione variabili in funzione delle caratteristiche del g. n. estratto. La ‘pulizia’ da CO2 e da idrogeno solforato rende il g. n. ‘commerciabile’, ma può generare emissioni di g. serra. Il potere calorifico del g. n. si differenzia per la presenza di alcune componenti e per la loro incidenza percentuale nel mix, ed è quindi diverso per località di produzione; quello medio dell’Olanda è intorno a 7600 kcal/m3, quello della Russia a 9000 kcal/m3 e quello dell’Algeria a 9400 kcal/m3.
I principali Paesi produttori e i maggiori detentori di riserve di g. n. nel mondo sono: Russia e Paesi dell’area ex URSS, Iran, Qatar, Emirati Arabi, Algeria, USA, Nigeria e Venezuela; in Europa, Gran Bretagna, Olanda e Norvegia; l’Italia ha una modesta produzione, in fase calante, concentrata nell’Adriatico e in Basilicata. Le riserve di g. n. esistenti non sono a oggi tutte sfruttabili; alcune, pur individuate, devono attendere, per essere utilizzate, lo sviluppo di nuove tecniche di estrazione e prezzi sui mercati remunerativi dei maggiori costi di produzione. Esistono giacimenti di g. cosiddetto ‘non convenzionale’, quali lo shale g., ovvero formazioni argillose dove il g. n. si trova sotto forma di piccole bolle intrappolate tra lastre di roccia a profondità di alcuni chilometri. Molto ricchi di shale g. sono gli USA, che hanno giacimenti di scisti argillose in molti Stati e riserve che renderanno il Paese nei prossimi anni autosufficiente ed esportatore. Altre riserve immense di g. non ancora sfruttabili sono quelle costituite dagli idrati di metano, composti cristallini formati da acqua e metano. La molecola di metano è alloggiata in una struttura a gabbia (clatrato di metano) simile a un cubetto di ghiaccio. Questo composto è spesso chiamato ‘ghiaccio che brucia’, perché prende fuoco se avvicinato a una fiamma. Grandi quantità di idrati si trovano nei fondali oceanici, dove le basse temperature e le alte pressioni rappresentano le condizioni idonee per la formazione di metano.
I principali consumi avvengono nell’uso domestico (cottura dei cibi, acqua calda e riscaldamento), nel terziario, nell’industria (in particolare in quelle del vetro, della ceramica, degli acciai, dell’ammoniaca) e nella produzione di energia elettrica. In crescita sono i consumi di g. n. come carburante per auto. Nel 1999 la prima direttiva europea sulla liberalizzazione dei mercati del g., nel prendere spunto dall’esperienza della Gran Bretagna, che era passata con gradualità dal monopolio al mercato libero, ha avviato in Europa un processo teso a costruire un mercato del g. n. concorrenziale e unificato attraverso la presenza di una pluralità di operatori nei segmenti della filiera, l’accesso libero e l’uso a condizioni paritarie da parte di terzi delle reti e delle infrastrutture, l’apertura del mercato della vendita, la trasparenza sulla formazione dei prezzi, la più ampia informazione. Questo processo è stato finalmente recepito in Italia nel 2012 con la separazione fra il produttore ENI e la rete di trasporto g. della SNAM.