Scrittrice inglese (Londra 1810 - Holybourne, Hampshire, 1865). Scrisse molti romanzi "a tesi", secondo il gusto vittoriano, e si occupò dei contrasti sociali determinati in Inghilterra dal carattere industriale del nord e agricolo del sud; trattò anche gli effetti dei preconcetti sociali contro la ragazza madre, ecc., in romanzi quali Mary Barton (1848), Sylvia's lovers (1863), Cousin Phyllis (1865), Wives and daughters (pubbl. a puntate, 1864-66, e rimasto incompiuto). Ma sebbene in essi le sue tesi siano sinceramente sentite e non tolgano spontaneità al racconto, la G. si è conquistata un posto tra i classici con un'opera di tipo diverso: Cranford (1851-53), bozzetti di vita in un paese di provincia, e con The life of Charlotte Brontë (1857), che è un capolavoro nel genere biografico.