BECERRA, Gaspar
Pittore, scultore ed architetto nato a Baeza (Andalusia) verso il 1520, morto a Madrid nel 1570. Della sua formazione non si sa altro, se non che venne in Italia verso il 1550. Visse nell'ambiente dei seguaci più vicini di Michelangiolo, la cui influenza si fece sentire su tutta la sua opera. Fu principale aiuto del Vasari nella decorazione pittorica della gran sala del palazzo della Cancelleria a Roma. Insieme con Daniele da Volterra dipinse una Natività della Vergine nella cappella di Lucrezia della Rovere nella chiesa della Trinità dei Monti. Nel 1556 fu pubblicato a Roma un libro di anatomia del medico Valverde con incisioni disegnate dal B. Poco dopo il B. ritornò nella Spagna e si stabilì a Valladolid. Eseguì (1558-1560) la parte scultorea della pala d'altare per la cattedrale di Astorga. In quest'opera si rivela chiara l'imitazione di Michelangiolo. Nel 1562 il B. già lavorava per Filippo II, e l'anno dopo era nominato pittore di corte con 600 ducati all'anno. Dipinse in stile italianeggiante e manierista la storia di Perseo nella vòlta del gabinetto della regina nel palazzo del Prado, aiutato dal Bergamasco. Decorò pure varie stanze dell'Alcazar di Madrid, poi distrutte nel 1734. Per il reale monastero delle Scalze fece l'altare maggiore e i due laterali. Del primo, distrutto poi da un incendio, si conserva solamente il disegno nella Biblioteca nazionale di Madrid. In quello stesso convento va attribuito al B. il celebre Cristo giacente, che serve tuttora per il Sepolcro del venerdì santo. Per incarico della regina Isabella fece pure l'immagine della Madonna "de la Soledad", oggi in S. Isidro di Madrid.
Alcune altre opere, certe o probabili, possono ancora aggiungersi a quelle citate: a Bribiesca (Burgos), l'altare di S. Casilda nella collegiata e quello del convento di S. Chiara sono certamente opera sua, nonostante che alcuni documenti facciano credere altrimenti. Nella Cattedrale di Zamora vi è un Crocifisso da lui eseguito, e un altro si trova in Medina del Campo. Una statua della morte, citata da scrittori antichi come esistente a Zamora dev'essere quella del Museo di Valladolid. La sua opera principale di pittura, di non certa attribuzione, sarebbe una Flagellazione nel Museo del Prado, degna di un grande anatomico.
Il B., assai celebrato dagli antichi scrittori d'arte, fu uno dei rappresentanti del manierismo michelangiolesco nella Spagna. Ma la sua padronanza del repertorio di forme proprio del maestro non si accompagnò a un forte sentimento di vita, che anzi spesso manca nelle sue opere. Egli fu pertanto l'opposto del Berruguete, l'altro grande scultore spagnolo di quell'epoca, anch'esso formatosi in Italia.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909 (con la bibliografia precedente); E. Tormo y Monzó, Gaspar Becerra, in Boletín de la Sociedad Española de Excursiones, 1912 e 1913.