LANDI, Gaspare
Pittore, nato in Piacenza il 6 gennaio 1756, morto ivi il 24 febbraio 1830. Ebbe una fanciullezza sventurata: abbandonato dal padre, e raccolto da un pio frate, fu consegnato al pittore di vetri A. Porcelli. Sotto la guida poi di M. Nicolini si pose a copiare i migliori dipinti di Piacenza. Alcuni quadretti eseguiti per il chiostro di S. Maria di Campagna piacquero tanto che il marchese Landi lo inviò a Roma, ove studiò sotto il Battoni e poi sotto il Corvi. Più che il Battoni, imitò il fare del Mengs. L'Accademia di S. Luca lo nominò nel 1817 suo presidente. Dipinse molte opere bibliche, sacre, storiche e mitologiche; ma i ritratti sono i più apprezzati. Sono da ricordare le due grandi tele per la cattedrale di Piacenza: gli Apostoli che trasportano il corpo della Madonna al sepolcro e la Visita degli Apostoli al Sepolcro della Madonna; l'Andata di Gesù al Calvario illustrato dal Giordani; una Sacra Famiglia; il Haroun-al-Raschid dipinto per l'imperatore Napoleone; l'Addolorata fatta per il cardinale Zelada; e fra i ritratti, quello di Canova e l'autoritratto.
Il L., ricordato dal Goethe e dallo Schlegel, tanto nei freschi di Roma, come nelle pale da altare e nei quadri di cavalletto, ha colore brillante, ma senza forza, panneggi senza movimento; ha la forma senza lo spirito del classicismo; pure, occupa un posto eminente fra gli artisti del periodo neoclassico.
Bibl.: Boll. stor. piacentino, 1906, pp. 193-214; 1097, pp. 125-136; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1928; M. Rigillo, Un pittore neoclassico dell'800: G. L., in Aurea Parma, XVI (1932), pp. 65-72.