MOLA, Gaspare
Medaglista e incisore di conî, scultore in bronzo e armaiolo, nato circa il 1580 a Coldrerio (Balerna) nel Canton Ticino, morto il 26 gennaio 1640 a Roma. Studiò da orefice a Milano; a Firenze era nel 1601, quando gli furono commessi due bassorilievi per le porte del duomo di Pisa, uno per la porta principale (Presentazione al tempio) e uno per quella di destra (Crocifissione). Per i Medici fece lo scudo e l'elmo damaschinati d'oro (oggi al museo del Bargello) e lavorò alla zecca, dove fu maestro delle stampe delle monete e capo incisore dal 1609 al 1611. Appartengono a questo periodo fiorentino le numerose medaglie che egli fece di personaggi della famiglia granducale (Ferdinando I, Cosimo II, Maria Maddalena d'Austria, Ferdinando II) e alcuni conî di monete medicee. Nel 1613-14 lavorò alla zecca di Modena, a quella dei Gonzaga di Guastalla e poi a quella di Mantova (zecchini e scudi d'argento di Ferdinando II Gonzaga). Passato nel 1623 a Roma, vi fu incisore alla zecca dal 1625 al 1639: sono sue alcune medaglie di Urbano VIII, e varie monete dello stesso pontefice. Le sue medaglie si distinguono per la bellezza del modellato, la composizione elegante, anche se talvolta con qualche pomposità, e la delicatezza dell'esecuzione: notevole per semplicità e freschezza di espressione quella col ritratto di Maria Maddalena d'Austria in veste vedovile, e alcune di Urbano VIII. Si ha notizia di un Agnus Dei ornato di cammei e di una corona di lapislazzuli, commesso al M. da Urbano VIII per la regina d'Ungheria. Sono inoltre opera sua una spada e una daga del Musée de l'Armée a Parigi e un rilievo in oro con la veduta di Piazza della Signoria che è al Prado.
Il nipote Gaspare Morone Mola, milanese, fu anch'egli medaglista, e morì a Roma nel 1669. Incisore alla zecca di Mantova nel 1633, dal 1637 è a Roma dove succede allo zio come incisore dei ferri della zecca; sono sue varie medaglie annuali dei pontefici Innocenzo X, Alessandro VII e Clemente IX, e varî conî per monete; fra le migliori le medaglie di Innocenzo X con la fontana berniniana di piazza Navona, e quella di Alessandro VII per l'arrivo di Cristina di Svezia.
Bibl.: A. Angelucci, in Riv. contemporanea, febbraio 1868; G.A. Moro, G.M. e Gaspare Morone Mola incisori nella zecca di Roma, in Archivio stor. lomb., 1877; A. Bertolotti, Testamento e inventarii di G.M., in Rivista Europea, 16 luglio 1877; I.B. Supino, Il Medagliere Mediceo, Firenze 1899, p. 184 segg.; M. Reymond, La sculpture fiorentine, IV, Firenze 1900, p. 181; L. Forrer, A Biographical Dictionary of Medallists, IV, Londra 1909, pp. 111 e 153; Thieme-Becker, in Künstler-Lexikon, XXV, Lipsia 1931; Le Musée de l'armée, II, Parigi 1927, p. 43 segg. e tavv. XVI e XXXII.