GASPARO da Salò
G. Bertolotti, liutaio, nacque a Salò verso il 1542. È verosimile che avesse fatto le prime esperienze sotto la guida del padre, costruttore di strumenti musicali. Nel 1563 circa andò a Brescia, città nella quale, fin dai primi decennî del Cinquecento, l'industria della liuteria era fiorentissima e numerosi i liutai, generalmente designati sotto il nome di citaredi o maestri d'instrumenti de sonar. (Una maggior prova della floridezza di tale arte si può anche desumere dal fatto che in quelle terre lombarde si trovavano frequentemente contrade denominate Violinorum, e dal fatto che il padre di Gasparo e un suo parente erano soprannominati li Violini). A Brescia si perfezionò presso Girolamo Virchi e Pellegrino Micheli, divenendo presto assai rinomato per la sua grande abilità. La sua etichetta era: Gaspar Desalò fecit Breciae Anno..... Da un documento autografo risulta com'egli avesse avuto o l'invito o il proposito di andare in Francia, ove credeva trovare migliore fortuna. Stabilitosi definitivamente a Brescia, vi lavorò fino alla morte (1609). I suoi strumenti ci fanno vedere nei varî esemplari rimastici la trasformazione e il trapasso dalle antiche viole al violino, della cui forma definitiva da molti è ritenuto inventore (merito che viene però posto in dubbio da una serie di scritti, nei quali Oreste Foffa lo attribuisce, con documenti non trascurabili, a Pellegrino Micheli da Montichiari (v. Il popolo dî Brescia, 1930-1931). Gli strumenti sono di fattura piuttosto rozza e difettosi di proporzione in taluni particolari, ma posseggono una bella sonorid. Un suo basso di viola, ridotto a contrabasso, fu lo strumento favorito di D. Dragonetti (v.).