gastigamento
Solo in Cv IV XXV 10 La verecundia è una paura di disonoranza per fallo commesso; e di questa paura nasce un pentimento del fallo... che è gastigamento a non più fallire, ove è impiegato nel senso di " ammonizione ", " rimprovero ", secondo un uso non estraneo a testi dell'epoca: ad es. nel Velluti (Cronica domestica, a cura di I. Del Lungo e G. Volpi, Firenze 1914, 119) leggiamo: " fatica e sollecitudine durò in allevare me e' miei fratelli; considerato che, si può dire, non avessimo altro gastigamento, e specialmente di padre, però che quasi di continuo nostro padre stette di fuori "; e ancor più chiaramente nel seriore Boccaccio (Dec. I 6 2): " il leggiadro gastigamento della marchesana fatto al re di Francia... ".