Bachelard, Gaston
Filosofo francese della scienza (Bar-sur-Aube, Aube, 1884 - Parigi 1962). Insegnò storia e filosofia delle scienze a Digione (1930-40) e alla Sorbona di Parigi (1940-54). La sua riflessione sulla scienza muove dall’inadeguatezza sia dell’idea-lismo sia dell’epistemologia positivistica dopo la rivoluzione nella fisica contemporanea. Contro la concezione razionalista di un sapere scientifico defi-nitivo, unitario e continuamente in aumento B. sostie-ne un’interpretazione storica della scienza in cui si riconosce la presenza di rotture radicali, l’importanza degli errori e il ruolo centrale di una ragione applica-ta da cui derivano le nuove ipotesi (Le pluralisme coherent de la chimie moderne, 1932; Le nouvel esprit scientifique, 1934, trad. it. Il nuovo spirito scientifico; La dialectique de la duree, 1936; L’experience de l’espace dans la physique contemporaine, 1937; La formation de l’esprit scientifique: contribution a une psychanalyse de la connaissance objective, 1938; La philosophie du non, 1940, trad. it. La filosofia del non; Le rationalisme applique, 1949, trad. it. Il razionali-smo applicato; L’activite rationaliste de la physique contemporaine, 1951; Le materialisme rationnel, 1953). Differenziandosi dalle posizioni del positivismo e del neopositivismo, B. considera inerente alle scoperte scientifiche, la cui genesi non gli si mostra riducibile alla sola razionalità, l’attività dell’immagi-nazione. Questa è però anche all’origine degli «ostacoli epistemologici» che egli vede contrapporsi al procedere della razionalità scientifica stessa. Al fine di giustificare tale contraddittorietà interna allo sviluppo scientifico, B. allarga il suo campo di indagine allo studio dell’attività dell’immaginazio-ne nel suo complesso: cioè quale si esprime non solo nella scienza, ma anche nella poesia e, in genera-le, nell’animo umano. L’interpretazione di tali am-biti dell’immaginario è infatti complementare alla critica dell’indebito inserirsi dell’immaginazione nella razio-nalità scientifica. Un’ampia parte della pro-duzione di B. è poi dedicata a ricostruire la genesi della poesia con un’impostazione che applica alla creazione fantastica alcuni suggerimenti della psica-nalisi freudiana (L’intuition de l’instant, 1932, trad. it. L’intuizione dell’istante; La psychanalyse du feu, 1938, trad. it. La psicoanalisi del fuoco; Lautreamont, 1940; L’eau et les reves: essai sur l’imagination de la matiere, 1942; L’air et les songes: essai sur l’imagination du mouvement, 1943; La terre et les reveries de la volonte: essai sur l’imagination des forces, 1948; La terre et les reveries du repos: essai sur les images de l’intimite, 1948; La poetique de l’espace, 1957, trad. it. La poetica dello spazio; La poetique de la reverie, 1960, trad. it. La poetica del sogno; La flamme d’une chandelle, 1961).