gastrectomia
Intervento chirurgico consistente nella resezione totale o parziale dello stomaco. Effettuata per la prima volta da T. Billroth a Vienna nel 1881, ne esistono almeno 10 diverse varianti. L’indicazione alla g. totale è rappresentata principalmente dalla presenza di patologie neoplastiche maligne a carico dello stomaco (adenocarcinoma), mentre la g. parziale rappresenta l’intervento di scelta in presenza di patologie benigne o maligne allo stadio iniziale della loro storia naturale. Insieme allo stomaco, nella g. totale eseguita per patologia neoplastica maligna si asportano anche i linfonodi a esso adiacenti, la cui analisi consente una appropriata stadiazione della malattia. L’intervento può essere eseguito con tecnica tradizionale laparotomica (aperta) o con tecnica laparoscopica, che consente un più rapido e meno traumatico decorso postoperatorio. L’ulcera peptica, trattata in passato mediante g., nella pratica medica corrente si avvale quasi esclusivamente della terapia medica. La g. rappresenta un intervento di routine in centri specializzati, ma presenta un tasso di complicanze che varia tra il 5 e il 15%.