GASTRODIAFANOSCOPIA (dal gr. γαστήρ "ventre, stomaco", διαϕαίνω "lascio trasparire" e σκοπέω "osservo")
Mezzo diagnostico nello studio dello stomaco, oggi superato dall'esame radiologico.
Si colloca il soggetto in un ambiente oscuro, gli si fa ingerire da mezzo a un litro di acqua e subito s'introduce nello stomaco una sonda al cui estremo è situata una piccola lampada elettrica (gastrodiafanoscopio). L'esame va compiuto in posizione eretta. Una luminosità rosea rivela l'aia gastrica e permette uno studio della sua ampiezza e posizione con esattezza diversa a seconda dei casi e dei soggetti. Questo metodo d'esame riesce particolarmente utile allorquando si sospetta una neoplasia della parete anteriore e della grande curvatura gastrica; in siffatti casi si disegna contro lo sfondo luminoso un'ombra d'opacità più o meno grande.