GASTROENTEROLOGIA
. Il significato etimologico della parola, che è quello di: studio dello stomaco e dell'intestino (dal gr. γαστήρ, "stomaco"; ἔντερον "intestino") non corrisponde a quello pratico, perché col termine di g. ci si intende riferire a quella branca della medicina che si occupa delle malattie dell'apparato digerente nel suo insieme, cioè di tutto il tubo digerente e delle grosse ghiandole ad esso annesse, il fegato e il pancreas.
Anche questa branca della medicina si è sviluppata grandemente nei tempi più recenti col moltiplicarsi e perfezionarsi dei mezzi tecnici d'indagine, ed è venuta differenziandosi come branca che esige una preparazione particolare, nell'ambito della diagnosi e della terapia. Numerose e fiorenti sono oggi nel mondo le società nazionali ed internazionali di g., riunite, dal 1958 (Congresso mondiale di g. in Washington), in una Organizzazione mondiale di gastroenterologia.
Lo sviluppo della g. è cominciato praticamente con l'avvento della radiologia, specialmente in quanto questa ha permesso, con l'uso dei pasti radio-opachi, di rendere visibile allo schermo radiologico il lume dei varî tratti del tubo digerente e quindi di studiarne la forma, i movimenti, ecc. La radiologia ha anche permesso di "vedere" le vie biliari, con l'aiuto di sostanze radio-opache che, introdotte per via orale o per via endovenosa, vengono eliminate dal fegato per mezzo della bile e rendono questa opaca ai raggi X. Numerosissimi sono i sussidî diagnostici e gli artifici di cui oggi la radiologia stessa si vale (contrasto gassoso, stratigrafia, cinematografia, prove farmacoradiologiche, colangiografia bloccata, ecc.).
Importanti mezzi di indagine e di progresso scientifico sono i sondaggi ed i mezzi di endoscopia. Il sondaggio si pratica con adatte sonde flessibili introdotte attraverso il cavo orale (sonda gastrica di Faucher, sondino duodenale di Einhorn e loro numerose varianti) con le quali è possibile estrarre campioni di succo gastrico o duodenale per esaminarli, studiare il modo con cui essi vengono secreti, ecc. È pure possibile studiare la pressione endocavitaria nello stomaco e nell'intestino a varî livelli, cimentare la capacità di assorbimento della mucosa intestinale, ecc. Ultimamente si è trovato un modo più elegante e più comodo per esplorare alcune funzioni gastroenteriche, costituito da una capsula deglutibile, elettronicamente sensibile alle modificazioni della pressione o rispettivamente del pH, e contenente una minuscola radiotrasmittente.
L'endoscopia ci permette di portare direttamente lo sguardo dall'alto nell'esofago e nello stomaco, dal basso nel retto e nel sigma. Si comincia oggi anche a costruire endoscopî flessibilissimi di fibra di vetro che permetteranno la visione diretta della superficie interna del duodeno e di segmenti intestinali più lontani.
Il laparoscopio poi, simile ad una sottile cannula che si introduce nell'addome attraverso un foro praticato nella parete in semplice anestesia locale, permette di vedere direttamente la superficie esterna dei visceri. La cannula porta, oltre all'apparecchio di ottica, anche un apparecchio di illuminazione per la visione e per la fotografia. La ricerca è praticamente indolora e innocua, e di somma utilità in quanto permette di constatare con la visione diretta la eventuale esistenza di alterazioni cirrotiche del fegato, di noduli tubercolari o neoplastici sul peritoneo, sul fegato, sulla colecisti, ecc.
Altro prezioso mezzo di indagine è quello della biopsia: per l'esofago, lo stomaco, il duodeno o il tenue ci si serve di sottili sonde al cui estremo si trova un dispositivo che permette di escidere minuti frustoli di tessuto sufficienti per l'esame; per il fegato, v. fegato, in questa App.
Altra recente indagine, dovuta a studiosi italiani, è la splenoportografia: si inietta nella milza un liquido radio-opaco che rende visibile allo schermo radiologico gran parte del sistema venoso portale ed epatico e sue eventuali alterazioni. Anche questa indagine rende servigi preziosi e spesso insostituibili in casi di splenomegalie di oscura origine, di certe emorragie gastriche misteriose, per svelare tumori pancreatici od epatici non altrimenti dimostrabili, ecc.
Grazie a questi mezzi è oggi possibile raccogliere dati preziosi di anatomia sul vivente, macro- e microscopica, cosa che pochi decennî or sono sarebbe sembrato temerario sperare. Tutto questo ha permesso di correggere alcune errate affermazioni formulate dalla vecchia patologia e di arricchire la dottrina medica di molte nuove e importanti nozioni.
Infine vi è tutta la gamma vastissima delle prove funzionali gastriche, intestinali, epatiche e pancreatiche di ordine biochimico, che si valgono di analisi chimiche del sangue, delle urine, delle feci e dei succhi digestivi e che dànno un'immagine dinamica e fedele dello stato di efficienza funzionale dei visceri relativi.
La g. ha fatto, come tutta la medícina, grandi progressi. Le nuove acquisizioni e i nuovi mezzi d'indagine, usati con schietto senso clinico, ne permetteranno un sempre maggiore sviluppo nella dottrina e nella pratica.