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gastroprotezione

Dizionario di Medicina (2010)
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gastroprotezione


Insieme di misure farmacologiche atte a proteggere la mucosa dello stomaco dall’azione di farmaci potenzialmente gastrolesivi, come gli antinfiammatori non steroidei e il cortisone, oppure da situazioni patologiche che favoriscono lesioni dello stomaco (stress, interventi, ustioni, insufficienza renale, ecc.). La g. si fonda sulle conoscenze dell’equilibrio fisiologico tra fattori aggressivi della parete gastrica e fattori protettivi. Tra i primi c’è la secrezione acida e di pepsina, e soprattutto la retrodiffusione degli ioni idrogeno attraverso la parete, che innesca meccanismi locali endocrini e vascolari; l’istamina e la gastrina mediano alcuni dei fattori lesivi. Tra i fattori protettivi ci sono le prostaglandine, la secrezione di muco e di altre sostanze capaci di ostacolare la retrodiffusione. La g. si attua pertanto da una parte inibendo l’azione dell’istamina e della pompa ionica, dall’altra favorendo la produzione di muco e sostanze basiche (bicarbonati). Gli inibitori dei recettori H2 dell’istamina hanno come capostipite la cimetidina, quelli della pompa ionica l’omeprazolo. Numerose sostanze, fra le quali le più attive sono il sucralfato, i derivati dalle prostaglandine (misoprostolo) e il bismuto, agiscono attivando i meccanismi fisiologici di g.: il sucralfato, una glicoproteina, in ambiente acido subisce un processo di polimerizzazione e forma un gel vischioso che aderisce alle cellule epiteliali dello stomaco, inibisce l’idrolisi proteica a opera della pepsina, stimola la produzione locale di prostaglandine; il bismuto promuove la produzione di muco e di bicarbonato e, in presenza di Helicobacter pylori, ha azione antibatterica.

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