gaudio
Il vocabolo, usato nella lirica siciliana e toscana per esprimere " gioia intensa " o " beatitudine " amorosa, è da D. adottato per designare una gioia spirituale: così in Pd XXXI 41 Certo tra esso [lo stupore di D.] e 'l gaudio mi facea / libito non udire e starmi muto. Dalla condizione di appagamento delle anime che godono di Dio, per traslato g. indica lo stesso luogo di beatitudine, il Paradiso, questo gaudio miro (XXIV 36; cfr. Matt. 25, 21 " Euge, serve bone et fidelis, quia super pauca fuisti fidelis... intra in gaudium domini tui ").