Gaumont
Casa cinematografica francese di produzione, distribuzione ed esercizio, fondata il 10 agosto 1895 da Léon Gaumont (nato a Parigi il 10 maggio 1864 e morto a Sainte-Maxime, Var, il 9 agosto 1946). Abbandonati gli studi nel 1880 per problemi economici, Gaumont iniziò a interessarsi alla tecnica fotografica lavorando in un laboratorio ottico. Divenuto nel 1892 direttore di una fabbrica di apparecchi fotografici, il Comptoir général de la photographie, l'acquistò tre anni più tardi per trasformarla, con il sostegno finanziario di un gruppo di industriali (tra cui Gustave Eiffel), nella Gaumont et Cie. Istituita nell'anno in cui i fratelli Lumière inventarono il cinematografo, la G. si impose rapidamente, grazie al fiuto commerciale del suo fondatore, come forza trainante della nascente industria cinematografica. La sede della G., costruita a Parigi nel quartiere delle Buttes-Chaumont, venne chiamata cité Elgé, dalle iniziali del proprietario. Acquistati nel 1895 i diritti del cronophotographe di Georges Deménÿ e avviata la fabbricazione dei primi proiettori, Gaumont comprese che l'unico modo per renderli appetibili sul mercato era realizzare dei film. Si iniziò quindi la produzione di documentari, con Une caravane au Jardin d'acclimatation (1896), e poi di film a soggetto. Fino al 1905 questi ultimi furono in gran parte diretti dalla segretaria di Gaumont, Alice Guy, ritenuta oggi la prima regista della storia del cinema, che tra il 1896 e il 1907 ne realizzò circa duecento, a partire da La fée aux choux, una féerie girata all'aperto simile a quelle di Georges Méliès. Nel 1897 fu creato un dipartimento per la produzione cinematografica (di cui nel 1899 venne nominata responsabile la Guy), e nel 1898 furono costruiti i primi studi, ancora rudimentali. Fino al 1903 i film non duravano più di un minuto, per risparmiare erano interpretati dagli stessi operai dell'azienda e ruotavano intorno a scene di vita quotidiana. Nel 1898 fu aperta a Londra la prima filiale estera, la Gaumont Film Company Limited (venduta nel 1924), che dall'anno seguente produsse in proprio. Alla fine del 1902, poco prima di depositare il celebre logo della margherita, Gaumont presentò il cronophone, primo tentativo di sincronizzazione delle immagini con i suoni, che venivano incisi su un cilindro di cera.
Il 1903 vide un radicale cambiamento nei film della Guy, con l'uso di attori professionisti e di storie tratte dalla letteratura, e una lunghezza sempre maggiore, fino ai 10 minuti di Réhabilitation (1904) e Esmeralda (1905) e ai 20 di La vie du Christ (1906), che con le sue oltre trecento comparse può essere considerato il primo kolossal della Gaumont. Il successo di queste ambiziose opere convinse Gaumont a incrementare la produzione di film, che tese a diventare la principale attività dell'azienda, relegando in secondo piano la fabbricazione di apparecchi. Nel 1905 fu così inaugurato il primo grande teatro di posa del mondo, il Théâtre cinématographique Gaumont, lungo 45 metri, tuttora in funzione; e alla Guy furono affiancati diversi giovani, Henri Gallet, Victorin Jasset, étienne Arnaud, Jean Durand, Émile Cohl e Louis Feuillade. Nel dicembre 1906, per sostenere economicamente le nuove attività, Gaumont ricapitalizzò l'azienda, che fu ribattezzata SEG (Société des établissments Gaumont). Nel 1906-07 fu tentato il primo sfruttamento commerciale del cronophone: fu girato un centinaio di brevissimi film sperimentali, diretti dalla Guy, in prevalenza riprese di frammenti di opere liriche; nonostante un ulteriore perfezionamento nel 1907-08, con il chronomégaphone, a causa dei suoi limiti tecnici l'esperienza fu abbandonata. La nascita della distribuzione, creata dal rivale Charles Pathé (che nel 1907 istituì il noleggio dei film), costrinse la nuova G. ad adeguarsi, costituendo nel 1910 il Comptoir ciné-location. L'attività della G., ormai presente con sue filiali in molti Paesi, andò consolidandosi negli anni Dieci con la creazione di una rete di sale, il cui fiore all'occhiello fu il Gaumont-Palace, allora il più grande cinema del mondo, inaugurato a Parigi nel 1911. Nel 1907 il settore produzione vide alla sua direzione il passaggio storico tra la Guy e Feuillade. Quest'ultimo si propose di elaborare uno 'stile Gaumont' da contrapporre a quello dei concorrenti Pathé Frères e Méliès. Mentre Cohl realizzava Fantasmagorie (1908), primo cartoon della storia, Feuillade puntò inizialmente sulle comiche, ottenendo grande successo con titoli come Vive le sabotage (1907) e La course des belles-mères (1908). Convinto della necessità di variare la produzione, sviluppò il genere storico con Prométhée (1908) e Judith et Holopherne (1909), e creò due serie, Films esthétiques (1909-10), diretta al pubblico più colto, e La vie telle qu'elle est (1911-1913), ispirata al naturalismo. Nel 1910 l'attività della G. si diversificò ulteriormente con l'avvio della produzione dei cinegiornali, Gaumont Actualités, e dei documentari educativi, Encyclopédie Gaumont. Il 1913 vide la presentazione del chronochrome Gaumont, primo esperimento sul colore, e l'apertura, a Cimiez presso Nizza, di un altro grande teatro di posa. Con il serial Fantômas (1913-14) Feuillade trovò finalmente il tanto agognato 'stile Gaumont': tratto dai romanzi di P. Souvestre e M. Allain, riscosse un enorme successo, rivelando in Feuillade un regista capace di conquistare il pubblico, coniugando la visionarietà dei testi con una vena di realismo al limite del documentarismo.
Giunta al massimo del suo dinamismo e fulgore industriale, la G. subì un durissimo colpo con lo scoppio della Prima guerra mondiale. Il conflitto causò il crollo della produzione, che passò dai 145 film del 1914 agli 11 del 1919. Il periodo bellico giocò invece a favore delle compagnie statunitensi, che presero il controllo del mercato europeo, senza più abbandonarlo. La G. rimase tenacemente legata a Feuillade, che continuò a ottenere grandi successi con i suoi serial, Les vampires (1915-16; I vampiri o I cavalieri delle tenebre), Judex (1917), Barrabas (1919), Le deux gamines (1920; Le due birichine di Parigi). Nel 1919 venne lanciata la Collection Pax, diretta da Léon Poirier, in cui esordirono grandi registi come Marcel L'Herbier e Jacques Feyder. Rafforzata tra il 1919 e il 1924 la sua rete distributiva, nel 1925 la G. fu costretta a trovare un accordo con la Metro Goldwyn Mayer, fondando la GMG (Gaumont Metro Goldwyn). Iniziarono così a circolare in Francia molti film statunitensi con il logo della margherita, tra cui i celebri The big parade (1925; La grande parata) di King Vidor e Ben-Hur (1926) di Fred Niblo. Il 1925 fu anche l'anno in cui morì Feuillade, l'artefice della 'grande espansione', e in cui la G. dovette interrompere quasi completamente la produzione (l'anno seguente furono girati solo tre film). Arrivata l'era del sonoro, la G. si concentrò sulla ricerca, brevettando importanti invenzioni come il filmphone (1927), l'elgéphone (1928) e il proiettore idéal sonore (1929). Rotto nel 1928 l'accordo con la MGM, e dimessosi il fondatore nel 1929, la G. si fuse l'anno seguente con la Aubert-Franco-Film nella GFFA (Gaumont Franco-Film-Aubert). L'attività della nuova società non fu delle più prospere (nove film nel 1932), ma consentì la produzione di due opere importanti come Kameradschaft (1931; La tragedia della miniera) di Georg W. Pabst e L'Atalante (1934) di Jean Vigo. Nel 1935 però, in seguito a una crisi del settore che travolse anche la Pathé Frères, la GFFA dichiarò fallimento.
La G. rinacque nel luglio 1938 con il nome SNEG (Société Nouvelle des établissements Gaumont), diretta da un uomo che avrebbe segnato la storia futura dell'azienda, Alain Poiré. Il nuovo corso della G. fu inizialmente teso soprattutto al rafforzamento della leader-ship nel circuito delle sale. La produzione riprese in grande stile solo nel 1945, quando la G. concluse un accordo pluriennale con il commediografo e regista Marcel Pagnol. Assunta la 'missione' di promuovere il cinema francese, Poiré ne produsse negli anni successivi alcuni dei capolavori. La belle et la bête (1946; La bella e la bestia) di Jean Cocteau, Antoine et Antoinette (1947; Amore e fortuna) di Jacques Becker, Un condamné à mort s'est échappé (1956; Un condannato a morte è fuggito) di Robert Bresson, Le joueur (1958; Il giocatore) di Claude Autant-Lara e Mon oncle (1958; Mio zio) di Jacques Tati, sono solo alcuni dei titoli che fecero grande la G. di allora. Gli anni Sessanta videro il ritorno in chiave ironica del personaggio e della serie Fantômas, in tre film interpretati dalla straordinaria coppia Jean Marais - Louis de Funès. Nel 1975 la nomina di Daniel Toscan du Plantier come direttore artistico ha segnato l'inizio di una nuova fase, all'insegna della 'qualità'. Accanto alla produzione di capolavori come Mon oncle d'Amérique (1980) di Alain Resnais, Danton (1982) di Andrzej Wajda, Ran (1983) di Kurosawa Akira, Fanny och Alexander (1984; Fanny e Alexander) di Ingmar Bergman, Je vous salue Marie (1984) di Jean-Luc Godard, Toscan du Plantier ha creato la serie dei Films-opéra, che, aperta dal Don Giovanni (1979) di Joseph Losey, si è arricchita con La traviata (1983) di Franco Zeffirelli e la Carmen (1984) di Francesco Rosi. L'esperienza della G. italiana non ha avuto lunga vita (1978-1983), ma ha prodotto opere di registi come Federico Fellini (La città delle donne, 1980; E la nave va, 1983), Ettore Scola (Il mondo nuovo, 1982) e Michelangelo Antonioni (Identificazione di una donna, 1982). Rilevanti risultati commerciali sono stati ottenuti dalla G. negli anni Ottanta con La boum (1980; Il tempo delle mele) di Claude Pinoteau, La chèvre (1981; La capra) di Francis Veber e Le grand bleu (1988) di Luc Besson. Gli anni Novanta hanno consolidato il successo della G. con i film di Besson, da Nikita (1990) a Jeanne d'Arc (1999; Giovanna d'Arco), e con la serie di film comici inaugurata da Les visiteurs (1993; I visitatori) di Jean-Marie Poiré.
Gaumont, 90 ans de cinéma, éd. P. d'Hugues, D. Muller, Paris 1986; F. Garçon, Gaumont, un siècle de cinéma, Paris 1994; La maison Gaumont a cent ans, Montpellier 1995.