GABRIEL, Gavino
Nacque a Tempio Pausania, in Gallura, il 15 ag. 1881 da Salvatore e Narcisa Piccoi. Dopo il conseguimento della laurea in lettere nel 1905 presso l'Università di Pisa, nel 1906 si recò a Firenze rimanendovi fino al 1910: in questi anni collaborò alla Voce di G. Prezzolini con lo pseudonimo A.B. Salu (in dialetto gallurese "indovinalo"). Presso l'editore Carabba, nella collana "Scrittori nostri" diretta da G. Papini, curò l'edizione de I ragguagli di Parnaso di T. Boccalini (Firenze 1908). Presentato da I. Pizzetti, pubblicò sulla Rivista musicale italiana il suo primo lavoro di carattere etnomusicologico, Canti e cantadori della Gallura (XVII [1910], pp. 926-950). Nel 1910 si recò a Londra per tenervi un ciclo di conferenze-concerto sul tema del folklore musicale sardo, che ampliò e ripropose in Italia tra il 1911 e il 1916. Tra il 1913 e il '14 presentò al teatro Filangieri di Torino e al Lyceum di Milano l'opera lirica La Jura e ottenne subito recensioni molto favorevoli.
Conclusa la parentesi bellica che lo vide impegnato come ufficiale di fanteria, nel 1921 presentò al teatro Quirino di Roma, con vastissima eco di stampa, il gruppo vocale I cinque tasgiadori (cantori) di Aggius. A quest'anno risale l'amicizia con G. D'Annunzio, testimoniata da una fitta corrispondenza andata sfortunatamente perduta. Il D'Annunzio, probabilmente, ospitò il G. al Vittoriale, con l'intento di preparare, in collaborazione, un libro sui canti di Sardegna.
Gli anni tra il 1922 e il '25 videro il G. impegnato a Milano in un'intensissima attività divulgativa delle nuove tecnologie di riproduzione sonora, iniziata con l'incisione per La Voce del padrone de I canti di Gallura, dell'Anglona, del Marghine e della Barbagia (1922), proseguita con un ciclo di conferenze dimostrative (1923) promosse dal ministro della Pubblica Istruzione G. Gentile e culminata nella pubblicazione di alcuni manuali didattici a uso scolastico (Il "Grammofono" educativo, Milano 1922; Programma discografico analitico per l'impiego del "Grammofono"educativo nelle scuole elementari italiane, ibid. 1924; La discoteca scolastica, ibid. 1925). Sempre a Milano collaborò agli spettacoli della sala Azzurra che si avvalevano della consulenza volontaria di L. Pirandello ed E. Romagnoli. In quella sede fu rappresentata Vendemmia in Gallura, una sua coreografia in costume sardo con danze di bambini e commento musicale di una Suite gallurese per quartetto d'archi composta dal G. su temi ritmici e melodici isolani (11 e 18 nov. 1923). Nel '25, presso la società Phonos del senatore G. Treccani, diresse la rivista tecnica Il Suono, continuando la serie delle conferenze didattiche in numerose città italiane. Nel 1927 collaborò con U. Giordano, a lui legato da profonda amicizia fin dal '22, all'ultima opera del compositore (Il re), completandone il libretto di G. Forzano. Nel '28 fu rappresentata al politeama Regina Margherita di Cagliari la sua opera lirica La Jura, di cui aveva precedentemente pubblicato il testo (La Jura. Cinque quadri di vita gallurese per commento musicale, Milano 1927). Dal 1929 al '32 proseguì la collaborazione con Giordano scrivendo i versi per un'aria da camera (È l'april che torna a me, Milano 1932) e per L'inno del decennale (Roma 1932) commissionatogli da Mussolini.
Nel '32 fu chiamato a dirigere la Discoteca di Stato per la quale intervistò le più insigni personalità dell'epoca (I. Balbo, P. Badoglio, G. Marconi, L. Pirandello, Grazia Deledda, G. Gentile). Per la Discoteca di Stato incise alla Fono Roma la raccolta Canti di Sardegna (ibid. 1934) dirigendo personalmente il complesso vocale gallurese I cinque aggesi. Chiamato a far parte come giornalista del quotidiano di Asmara La Nuova Eritrea, nel 1936 si trasferì definitivamente nella colonia rimanendovi fino al 1953. Per quattro anni vi pubblicò speciali corsivi sulla cultura e le tradizioni locali e assunse la direzione della Biblioteca del Governo riscattandola dal più totale abbandono. Dal 1939 al '41 fu attivo collaboratore del governo italiano in Eritrea in qualità di consulente e traduttore. Come capo dell'Ufficio studi dell'amministrazione governativa organizzò una rete di radioascolto per tutta l'Eritrea e una stazione trasmittente poi distrutte in un bombardamento nel 1941; nello stesso anno iniziò a collaborare con l'amministrazione britannica in Eritrea.
Gli ultimi anni della sua permanenza in Eritrea lo videro ancora appassionato promotore di molteplici attività culturali. Risalgono a questo periodo le esecuzioni di numerose sue composizioni musicali (quartetti per archi, composizioni per pianoforte e romanze per canto e pianoforte). Tornato in Italia nel 1953 riprese l'attività saggistica e divulgativa, promuovendo, per incarico del ministero della Pubblica Istruzione, una raccolta di documenti etnografici italiani inauguratasi proprio con una sua pubblicazione sui canti popolari sardi (Voci e canne d'armonia in Sardegna, Roma 1954). Nel 1957 ricevette l'incarico dalla direzione del conservatorio di Cagliari di stilare un programma per l'istituzione di una cattedra di etnofonia musicale sarda, immediatamente affidatagli per meriti nonostante i limiti di età. Nel '58 fu rappresentata al teatro S. Carlo di Napoli con enorme successo La Jura (regia di A.G. Bragaglia, protagonista Rina Gigli, direttore A. Derewitzki), replicata l'anno successivo al teatro Massimo di Cagliari. Nel '62 compilò e realizzò, su incarico del ministero della Pubblica Istruzione, un Corso di educazione musicale in disco, supporto didattico che verrà adottato nelle scuole medie obbligatorie. Dal 1964 al '67 proseguì la sua attività giornalistica e saggistica e nel '71 pubblicò il volume La Sardegna di sempre (Cagliari 1971), introdotto da un'affettuosa prefazione di G. Prezzolini e illustrato da D. Fantini. Ormai ultranovantenne, il G. trascorse gli ultimi anni della sua vita a Roma, continuando a svolgere lucidamente la sua attività (i suoi ultimi contributi risalgono al '76).
A Roma si spense il 28 nov. 1980.
Il G. fu sicuramente uno dei più intraprendenti pionieri della scienza etnomusicologica in Italia. Sensibile alla necessità di un'indagine diretta, si dimostrò attentissimo ai più moderni sistemi di ricerca, sostenendo tenacemente la registrazione sonora dei canti popolari, intesa come problema metodologico e non puramente tecnico. Si devono a lui, infatti, i primi dischi di musica popolare (incisi su 78 giri tra il 1922 e il '29), unici tentativi concreti dinanzi alla paralizzante incertezza metodologica dei primi studi sul folklore musicale. La produzione del G. consta anche di alcune composizioni musicali inedite attualmente conservate presso gli eredi: Fantasie musicali dai canti sardi (raccolta di sette romanze per canto e pianoforte), Rapsodia gallurese (per pianoforte a quattro mani), quattro quartetti per archi (Cagliari 1935, Op. 3; Ricercare a quattro, Op. 7; Chimera, Op. 15; Gallura, Op. 16), e la stessa partitura d'orchestra de La Jura mai pubblicata nonostante il successo. Le uniche composizioni pubblicate sono: Composizioni per pianoforte, Cagliari 1952; Trittico per pianoforte, ibid. 1952.
Oltre agli scritti citati nel testo ricordiamo: Canti di Sardegna, Milano 1923; Musica a centimetri, Roma 1934 (introdotto da una lettera-presentazione di G. Gentile raccoglie i testi e i commenti delle conferenze didattiche); Sardegna (voce musica), in Enc. Italiana, XXX, Roma 1936, pp. 861-865; La musica sarda, in Il Ponte, VII (1951), pp. 1318-1331; La fonografia del folklore musicale, in Lares, XXIV (1956), pp. 120-127; La Jura, Cinque quadri di vita gallurese in tre atti, Napoli 1958 (poi Tempio Pausania 1975); Cardi sardi, Cagliari 1961 (raccolta di articoli pubblicati sulla pagina locale de Il Giornale d'Italia); Canto e poesia, in Poesia dialettale in Gallura, a cura di G. Cossu, Sassari 1976, pp. 13-19; Pagine musicali, ibid., pp. 21-36; N. Valle, Ritratti letterari, Cagliari 1978.
Fonti e Bibl.: Notizie documentarie sono state fornite dalla famiglia; una nota biografica è contenuta nell'opuscolo G. G. giudicato da G. D'Annunzio, G. Gentile, U. Giordano, G. Prezzolini, in I Quaderni dell'ICI (Incontri Clubs Internazionali), Roma s.d.; D. Carpitella, Musica e tradizione orale, Palermo 1973, pp. 16, 46, 48; Il teatro di S. Carlo. La cronologia (1737-1987), a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, pp. 696 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 327.