GAYA (A. T., 93-94)
Città dell'India anteriore, capoluogo di distretto nella divisione di Patna del Bengala (provincia di Bihar e Orissa), posta sulla linea ferroviaria Calcutta-Benares, nell'ampia pianura che accompagna la sponda destra del Gange, presso le ultime colline dell'India peninsulare, dalle quali scende il Phalgu, che bagna la città. La regione è intensamente coltivata a riso.
Gaya si compone di due parti, l'antica città indigena, con strade strette e sudice e col tempio di Vishnupada, meta di moltissimi pelgrini e il quartiere europeo (Shaibgani), sorto vicino alla stazione ferroviaria. Da Gaya si dirama anche una linea ferroviaria per Bankipore. Gli abitanti, che erano 66.843 nel 1872, rimasero su per giù altrettanti anche mezzo secolo dopo (1921: 67.562); per tre quarti essi sono Indù e per il 23 per cento musulmani.
L'importanza religiosa e artistica della città quale centro di pellegrinaggi induistici è relativamente recente, ma nel territorio di G. abbondano località di grande interesse archeologico e religioso dell'epoca buddhistica. La zona fece parte dell'antico regno nazionale di Magadha, poi dello stato musulmano di Bihar, e nel 1765 passò sotto la giurisdizione inglese.