Gaza (ar. Ghazza)
(ar. Ghazza) Città palestinese di antica fondazione nella striscia omonima. Popolata nel tempo da egiziani, filistei, greci e romani, G. fu la prima conquista islamica in Palestina (635) e rimase un centro di relativa importanza fino al sec. 11°. Contesa fra signori islamici e crociati per il secolo successivo, limite estremo dell’avanzata mongola, G. passò quindi sotto il dominio mamelucco e, dal sec. 16°, ottomano. Il regime dei pascià segnò una fase di grande prosperità per la città, sede di varie comunità religiose e di una turbolenta popolazione beduina. Dopo la conquista napoleonica (1798), G. fu, con la Palestina, sotto il governo egiziano, poi ottomano. Parte del mandato britannico dopo il 1919, fu assegnata all’Egitto dall’armistizio del 1949. Nella Striscia di G. affluiva intanto parte di quei 750.000 profughi palestinesi in fuga dalla guerra arabo-israeliana del 1948 e dalle sue conseguenze. G. e la Cisgiordania furono poi conquistate da Israele nella Guerra dei sei giorni (1967), aprendo nuovi conflitti e contraddizioni. Nel 1994, in seguito agli accordi di Oslo, la Striscia di G. passò sotto la giurisdizione dell’appena costituita Autorità nazionale palestinese (ANP), guidata dal leader di al-Fatah Y. Arafat, che scelse G. come sua prima sede; ma solo nel 2005 Israele avviò l’evacuazione della popolazione israeliana dalla Striscia e lo smantellamento delle colonie. Rimanendo tuttavia irrisolta la questione palestinese (➔ Palestina) e aggravandosi le condizioni della popolazione della Striscia, con le elezioni del 2006 essa passò sotto il controllo di Hamas, ala estremista e islamista del movimento di liberazione palestinese. Seguirono il blocco totale della Striscia di G. deciso da Israele ed Egitto, e una vera e propria guerra civile tra Hamas e al-Fatah (2007), conclusasi con l’espulsione da G. di quest’ultima. Mentre rimanevano senza esito i tentativi di riavviare un processo di pace e si susseguivano scontri e scaramucce di confine, alcuni attacchi con mortai e missili lanciati dalla Striscia di G. contro le città meridionali di Israele provocarono l’intervento militare di quest’ultimo (dic. 2008) e l’inizio dell’operazione «Piombo fuso». Dopo giorni di massicci bombardamenti sulla popolazione civile, il 3 genn. 2009 seguì l’attacco via terra, con l’invasione israeliana della Striscia. L’8 genn. l’ONU chiese il cessate il fuoco, misura presa da Israele solo il 17. Il ministero della Sanità di G. ha calcolato 1203 vittime dell’operazione, di cui 410 bambini. Circa 80.000, secondo la Croce Rossa internazionale, gli abitanti di G. cui è stata distrutta la casa. Nel maggio 2010 il tentativo di alcuni attivisti di rompere il perdurante blocco di G. ha provocato l’intervento armato israeliano e l’uccisione di 9 persone.