GDO
– Sigla di Grande distribuzione organizzata, tipologia di vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non di largo consumo, realizzata tramite la concentrazione dei punti vendita in grandi superfici (non minori di 200 m2 ma che arrivano anche a superare 4000 m2) e la gestione a carico di catene commerciali che fanno capo a un unico marchio. Tali aggregati sono costituiti da centri commerciali, mall, factory, outlet centre, catene di discount, e così via. Sono esempi di queste catene i centri Auchan, Carrefour, Lidl, Coop, Esselunga, Billa, Panorama, e così via. I vantaggi dell’unificazione della distribuzione sotto un unico coordinamento e amministrazione sono diversi: la presenza di economie di scala, il controllo delle strategie promozionali, la possibilità di condizioni di affitto più favorevoli, la gestione comune degli ambienti, le politiche di pricing, la realizzazione delle politiche commerciali e delle campagne pubblicitarie, l’approvvigionamento (scelta dei fornitori e gestione degli acquisti). In generale si distinguono la grande distribuzione, con imprese di grandi dimensioni di rilevanza internazionale che gestiscono i punti vendita, e la distribuzione organizzata, con dettaglianti che si consorziano per alcune attività come gli acquisti, le promozioni commerciali, e così via. Il percorso verso la diffusione del sistema di GDO è compiuto per fasi differenti che hanno inizio con la trasformazione del negozio singolo tradizionale dapprima in grande magazzino (il cui primo esempio è stato realizzato in Francia nel 1830) e, successivamente, in forme di distribuzione più complesse. I canali di vendita della GDO sono costituiti da: ipermercato (superficie di vendita maggiore di 2500 m2), che include l’iperstore (da 2500 m2 a 4000 m2); supermercato (da 400 m2 a 2500 m2), che include il superstore (da 1500 m2 a 2500 m2); libero servizio (con una superficie da 100 m2 a 400 m2), di cui fa parte il superette (da 200 m2 a 400 m2); discount (la cui caratteristica è di non distribuire prodotti di marca); self service-drug (per la vendita di prodotti per la casa e per la cura della persona); cash & carry (per la vendita all’ingrosso). In Italia il primo esempio di GDO è stato realizzato nel 1957 a Milano dalla società Supermarkets italiani (prima Esselunga poi Billa), ma i marchi italiani di GDO hanno raggiunto una diffusione minore di quelli stranieri. I più diffusi risultano i marchi Coop, Esselunga, Panorama. Il giudizio su questa modalità di vendita in grandi aree concentrate non è univoco. La GDO, infatti, provoca un effetto di spiazzamento nei confronti dei piccoli esercizi commerciali che non sono in grado di sostenere la concorrenza dei prezzi determinando, di conseguenza, un effetto di spersonalizzazione nei quartieri in cui i negozi cessano l'attività e un senso di estraneità nei consumatori che erano a questi fidelizzati.