ĞEBEL UST (v. S 1970, p. 283, s.v. Djebel Oust)
) Dopo l'interruzione degli scavi nel 1963 e la sospensione della manutenzione, la situazione è rimasta sostanzialmente immutata, anche se si pensa a una rivalutazione del sito antico in relazione al fatto che il centro termale moderno è attivo. Su alcuni temi, però, non sono mancati confronti: il mosaico delle Stagioni è stato oggetto di una nuova analisi (D. Parrish) nell'ambito di un lavoro dedicato a questo tipo di rappresentazione.
Gli impianti cultuali cristiani nell'area templare situata sulla vetta e in prossimità della corte sono stati studiati da N. Duval, che ha istituito un confronto con altri edifici che hanno subito simili rimaneggiamenti e in cui la cella, di piccole dimensioni, era stata trasformata in battistero (chiesa di Thuburbo Maius e basilica III di Sbeitla) e la chiesa propriamente detta costruita nella corte; soluzione, quest'ultima, impossibile a Ğ. U. dove la corte era occupata dalla grande faglia da cui sgorgava la sorgente termale. Il solo elemento di trasformazione che fornisca un'indicazione cronologica è la pianta del fonte battesimale - cruciforme - attribuibile al VI secolo.
M. Fendri segnalò l'esistenza di un'officina per la produzione di lastre pavimentali in terracotta, caratterizzate da forme differenti rispetto a quelle usuali in Tunisia; si tratterebbe di una delle prime fabbriche localizzate con certezza.
Bibl.: N. Duval, Eglise et temples en Afrique du Nord, in Bulletin du Comité des Travaux Historiques et Scientifiques, n.s., VII, 1971, pp. 290-292, fig. 17 (sulla trasformazione in chiesa); D. Parrish, Seasons Mosaics of Roman North Africa, Roma 1984, in part. pp. 198-201, tavv. LXIV-LXVIa..
(Ν. Duval)