GEILER von KAISERSBERG, Johann
Scrittore tedesco nato nel 1445 a Sciaffusa, morto nel 1510 a Strasburgo. È il massimo oratore sacro e uno dei più notevoli volgarizzatori di problemi teologici e morali della Germania nel cinquantennio precedente la Riforma. Dapprima professore di teologia nelle università di Friburgo e di Basilea, trascorse il resto della sua vita, dal 1477, come predicatore al duomo di Strasburgo. Scrisse numerosi trattati morali a edificazione dei fedeli, spesso traducendo e rielaborando il Gerson.
Tuttavia la sua fama è raccomandata soprattutto alle prediche, che furono raccolte e pubblicate in edizioni tedesche e latine. Certe sue idee personali, che precorrono principî della Riforma, e particolarmente allusioni satiriche contro la corruzione del clero, gli valsero la condanna della Chiesa, che pose (già nel 1559) all'Indice i suoi scritti, per quanto egli non mettesse in dubbio l'autorità della Chiesa cattolica.
Contro la sua volontà J. A. Müling raccolse alcuni suoi motti spiritosi, sotto il titolo Scomata, in Margarita Facetiarum (1509). Le sue prediche sono robuste, realistiche, scarse di elementi mistici. Egli si proponeva in prima linea di fornire insegnamenti morali pratici, sferzare vizî e debolezze umane, servendosi spesso delle armi della satira, ora bonaria, ora mordace, e ricorrendo per gli exempla oltre che alle solite parabole, a motivi novellistici, aneddotici, a facezie, proverbî e fenomeni della vita quotidiana, tutto utilizzando per accostamenti allegorici, avvertimenti morali, non disdegnando neanche il comico buffonesco e i giuochi di parole. Per una serie di prediche si giovò del Narrenschiff di Seb. Brant (Navicula sive speculum fatuorum, ed. J. Otther, Strasburgo 1511, trad. da Joh. Pauli nel 1520).
Poiché solo una minima parte delle sue opere è stata da lui preparata per le stampe, riesce spesso molto difficile sceverare la parte autentica dalle aggiunte più o meno arbitrarie. Edizioni moderne parziali: L. Dacheux (Friburgo in B. 1877-82); Ph. de Lorenzi (Treviri 1881-83). Ars moriendi a cura di A. Hoch, Friburgo in B. 1901.
Bibl.: J. G. Müller, in Wetzer u. Welte's Kirchenlex., V, coll. 188-95; J. Clauss, Kritische Übersicht d. Schriften üb. G. v. K., in Jb. d. Görres-Ges., XXXI (1911); O. Laufer, G. v. K. u. das Deutschtum d. Elsass im Ausgange d. M. A., in Arch. f. Kulturgeschichte, XVII (1927); E. Fr. Roeder, v. Diersburg, Komik u. Humor bei G.v.K., Berlino 1921; H. Koepke, G. v. K., Breslavia 1927.