gelo
Il termine conosce sostanzialmente due significati complementari: quello di " freddo ", nel senso fisico, e la sua estensione denotante ‛ l'agghiacciarsi ' di chi è colto da spavento o giace nell'immobilità ultima della morte.
Il primo senso appare in Vn XXXI 10 18 Ita n' è Beatrice in l'alto cielo / ... no la ci tolse qualità di gelo; in Rime XC 5, ove el [Sole] fuga oscuritate e gelo (cfr. anche C 69); in C 7, in cui quei pianeta che conforta il gelo appare, conformemente a una credenza medievale, e a quanto leggiamo in Cv II XIII 25, Saturno. Il secondo significato è presente in Vn XIX 9 33 gitta nei cor villani Amore un gelo, e in Rime Cv 9 messo ha di paura tanto gelo / nel cor de' tuo' fedei.
Maggiore interesse riserbano le presenze dell'Inferno, in cui la parola appare carica di maggiore energia espressiva: a cominciare dal famoso paragone di II 127 Quali fioretti, dal notturno gelo / chinati e chiusi... (che trova una chiosa, se non proprio una fonte, in Alb. Magno Meter. IV I 2 " quia de nocte propter frigus contrahuntur et clauduntur, in die autem propter calorem evocantur et aperiuntur "), fino alla descrizione delle pene in cui dominano tenebre etterne... caldo e... gelo (III 87).
Il " freddo " domina naturalmente nel Cocito, lago che per gelo / avea di vetro e non d'acqua sembiante (XXXII 23), ed è la punizione dei peccatori ivi racchiusi: li occhi lor... / gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse / le lagrime (v. 47).
Assai lineare, con l'alternanza dei due significati, la situazione del Purgatorio e del Paradiso. Il primo ricorre in Pg III 31 sofferir tormenti, caldi e geli; nella lunga comparazione di XXVI 45 come grue ch'a le montagne Rife / volasser parte, e parte inver' l'arene, / queste del gel, quelle del sole schife; in XXVIII 122 vapor che gel converta, e infine in Pd XXI 116, nelle parole di Pietro Damiano: con cibi di liquor d'ulivi / lievemente passava caldi e geli. Il secondo compare in Pg XX 128 mi prese un gelo / qual prender suol colui ch'a morte vada, e XX 97; due volte poi, nel diretto rapporto g.- morte, in Pg XII 30 mortal gelo (con riferimento a Briareo), e Pd XIII 15 di morte il gelo (si allude alla figliuola di Minoi). Riferimento al primo significato anche in Detto 302.