genderless
s. m. e agg. inv. Chi o che non presenta caratteristiche definite sulla base del genere sessuale.
• Una delle funzioni della moda nella società contemporanea è quella di fare da antenna, di captare cioè fenomeni e tendenze sul nascere: molte delle rivoluzioni culturali degli ultimi anni sono passate proprio attraverso gli abiti, con le passerelle trasformate in una ribalta efficace e autorevole. Rientra in questa meccanica il gran parlare che si sta facendo sul genderless, vale a dire la moda “asessuata” in cui le differenze tra uomini e donne si sfaldano sino a scomparire, con media e stilisti sempre più convinti della sua rilevanza in un prossimo futuro. (Serena Tibaldi, Repubblica, 4 aprile 2015, p. 44, R2 Club) • Nella terza giornata di Milano moda uomo Marco Bizzarri, ceo della «nuova» Gucci, saluta i compratori e i giornalisti al termine della sfilata primavera-estate 2016 uomo, che include anche molti look da donna e comunque genderless. (Paola Bottelli, Sole 24 Ore, 5 luglio 2016, p. 21, Impresa & territori) • La felpa è moderna perché è naturalmente genderless. «Per l’inverno 2018 ho immaginato ragazzi degli I. B. College che vanno a lavorare a Wall Street e poi perdono il lavoro e si aggregano nelle gang antipotere», continua [Francesco] Ragazzi. Tradotto in moda: la felpa mixata con capi classici come il trench. (Maria Teresa Veneziani, Corriere della sera, 21 gennaio 2017, p. 30, Moda).
- Espressione inglese composta dal s. gender ‘genere’ e dal suffisso less ‘senza’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 6 luglio 2013, p. 40, Moda (Matteo Persivale).