Hackman, Gene
Attore cinematografico statunitense, nato a San Bernardino (California) il 30 gennaio 1931. Dopo gli studi di arte drammatica alla Pasadena Playhouse, ha ricoperto il suo primo ruolo cinematografico in Lilith (1964; Lilith, la dea dell'amore), diretto da R. Rossen; tre anni più tardi per la parte sostenuta in Bonnie and Clyde (1967; Gangster story), di A. Penn, ottenne la prima nomination all'Oscar. Per le sue interpretazioni in The French connection (1971; Il braccio violento della legge) di W. Friedkin, e nel 1992 in Unforgiven (Gli spietati) di C. Eastwood ha vinto l'Oscar come miglior attore rispettivamente protagonista e non protagonista.
H. si è imposto per il suo stile recitativo corposo e ricco di sfumature e per un'istintività nervosa che rende le figure complesse e ambigue. Riesce a esercitare il suo carisma anche nei ruoli secondari, come in The Poseidon adventure (1972; L'avventura del Poseidon), Scarecrow (1973; Lo spaventapasseri), Young Frankestein (1974; Frankestein junior), mentre in The conversation (1974; La conversazione) di F.F. Coppola ha dato vita a uno dei personaggi più intensi del cinema statunitense degli anni Settanta. Dopo averne interpretati successivamente altri apparentemente forti, virili eppure disincantati e carichi di malinconia, in Bite the bullet (1975; Stringi i denti e vai) e in Night moves (1975; Bersaglio di notte), nel 1978 ha caratterizzato con una certa autoironia un 'cattivo da fumetto', il folle Lex Luthor in Superman. Al ruolo secondario in Reds (1981), di W. Beatty, sono seguiti personaggi connotati ora in senso positivo - in Under fire (1983; Sotto tiro), Target (1985; Target - Scuola omicidi), Hoosier (1986; Colpo vincente), Mississippi burning (1988; Mississippi burning - Le radici dell'odio) - ora in senso negativo (No way out, 1987; Senza via di scampo). Al 1988 risale l'incontro con W. Allen, per il quale ha lavorato in Another woman (Un'altra donna). Successivamente si è calato nel ruolo di un avvocato che si scontra in tribunale con la figlia avvocato in Class action (1991; Conflitto di classe), per poi contribuire con alcune significative interpretazioni - prima tra tutte quella dello sceriffo di Unforgiven, ma anche quelle in Geronimo - An american legend (1993; Geronimo); Wyatt Earp (1994); The quick and the dead (1995; Pronti a morire) - alla rinascita di un genere, quello western, che sembrava definitivamente tramontato. Altre interpretazioni da segnalare sono in The firm (1993; Il socio), di S. Pollack, Get shorty (1995), The birdcage (1996; Piume di struzzo), The chamber (1996; L'ultimo appello), Absolute power (1997; Potere assoluto), Enemy of the state (1998; Nemico pubblico).
Nel corso del tempo, H. è diventato un esempio interpretativo anche per nuove generazioni di attori. Negli oltre trent'anni di carriera ha dimostrato un'estrema duttilità nell'adattarsi ai diversi generi, e ha lavorato sia con grandi cineasti sia con dignitosi artigiani, mantenendo comunque una propria coerenza.
bibliografia
A. Hunter, Gene Hackman, London 1987.