GENEALOGIA CELLULARE (dall'ingl. cell-lineage)
Termini introdotti in embriologia (v.) dallo zoologo americano Ch. O. Whitman (1878) per indicare lo studio dell'origine degli organi e delle strutture dell'embrione o della larva, rintracciati nei singoli blastomeri fin da stadî precoci della segmentazione, talora a cominciare dalla prima segmentazione dell'uovo. Lo studio della genealogia cellulare ha trovato un materiale particolarmente adatto in quelle uova, piccole, facilmente isolabili dai loro involucri, osservabili in toto, come quelle dei Policladi, Nemertini, Policheti, molti Molluschi, a segmentazione spirale con formazione di blastomeri tipicamente e precocemente determinati (v. determinazione).
Le uova di questo tipo sono ricche di tuorlo; subiscono una segmentazione totale disuguale per cui con il terzo solco si formano cellule più piccole, i micromeri, ad un polo dell'uovo e cellule più grandi, i macromeri, all'altro polo: i primi che costituiscono il quartetto superiore si alternano ai secondi del quartetto inferiore. Questa particolare disposizione assunta dai micromeri rispetto ai macromeri dipende dal modo con cui i primi si separano dai secondi: tale separazione si dice a spirale e deriva dall'orientazione assunta dai fusi di segmentazione che sono disposti in ciascun blastomero obliquamente, cosicché se si osserva l'uovo dal polo animale ciascun fuso appare spostato nel blastomero obliquamente a destra (segmentazione dexiotropica) o a sinistra (segmentazione leotropiea).
Per potere battezzare fin dall'inizio della segmentazione le varie cellule in cui l'uovo si divide, e soprattutto per poterne riconoscere la discendenza, si è adottato oltre a particolari tecniche, quali ad es. quelle che permettono di rendere traspȧrenti le uova opache per numerose sferule vitelline in esse contenute (E. B. Wilson [1892] in Nereis ha trattato ad es. le uova con acido acetico e glicerina), una speciale terminologia e nomenclatura per i singoli blastomeri originatisi con la segmentazione, ciò che ha reso possibile lo studio - davvero assai laborioso - della derivazione di ciascuna cellula dalle altre.
Nella nomenclatura adottata da E. G. Conklin per il cell-lineage di Crepidula - che qui prenderemo come esempio e che è una modificazione della terminologia adottata dal Wilson - il coefficiente 1 caratterizza il primo quartetto di micromeri e tutte le cellule da esso derivate; il coefficiente 2 il secondo quartetto e i suoi derivati e così di seguito, mentre un esponente sta ad indicare la discendenza delle singole cellule: così ad es. il micromero ia produce dividendosi due cellule 1a1 e 1a2. I macromeri sono rappresentati invece da lettere maiuscole: come per i micromeri il coefficiente numerico stabilisce la successione dei varî quartetti di macromeri, laddove l'esponente vale a indicare i prodotti della loro divisione. Se quindi A, B, C, D sono le quattro eellule provenienti dalle prime due segmentazioni, al terzo solco si avranno iA e ia, iB e ib, iC e ic, iD e id cioè, otto cellule che rappresentano la quarta generazione di cellule, se si considera come prima l'uovo.
Proseguendo in modo ininterrotto l'esame dell'uovo in toto durante la segmentazione, con tecniche adeguate per la fissazione, colorazione e schiarimento delle uova - montate temporaneamente o permanentemente in preparati microscopici - con disegni degli stadî successivi che vengono esaminati in tutte le direzioni, si è potuto seguire la genealogia cellulare fino a stadî avanzati della segmentazione riuscendo così ad intendere la costituzione cellulare dell'embrione (v. embriologia, XIII, pp. 871-872).
La scuola americana fondata dal Whitman, si è, per le ricerche di Wilson e dei suoi allievi, particolarmente segnalata in questo campo di studî: ricordiamo il cell-lineage di Podarke fatto da A. L. Treadwell (1901), di Arenicola, da C. M. Child (1910), di Crepidula fatto dal Conklin (1897), degli Unionidi da F. R. Lillie (1895) ecc. In Germania R. Woltereck ha descritto la genealogia cellulare dell'Archianellide Polygordius fino allo stadio di larva trocofora. Classico in Italia, dopo il tentativo di genealogia cellulare fatto da S. Trinchese, il lavoro di D. Carazzi sull'embriologia dell'Aplysia di cui fu descritta la genealogia cellulare di oltre 150 blastomeri.
Bibl.: R. Heymons, Zur Entwicklungsgeschichte von Umbrella mediterranea, in Zeit. Wiss. Zoologie, LVI (1893); Ch. O. Whitman, The embryology of Clepsine, in Quart. Journ. Micr. Sci., XVIII (1878); Fr. R. Lillie, The embryology of the Unionidae, in Journ. of Morph., X (1895); S. Trinchese, I primi momenti dell'evoluzione dei molluschi, in Mem. Acc. Naz. dei Lincei, III (1880); E. B. Wilson, The cell-lineage of Nereis, in Journ. of Morph., VI (1892); E. G. Conklin, The embryology of Crepidula, in Journ. of Morph., XIII (1897); C. M. Child, The early development of Arenicola and Sternaspis, in Arch. Entw. mech., IX (1900); D. Carazzi, L'embriologia dell'Aplysia, in Arch. Anat. Embr., IV e V (1906); R. Woltereck, Beiträge zur praktischen Analyse der Plygordius-Entwicklung, ecc., in Arch. Entw. mech., XVIII (1930).