generazione TQ
(generazione Tq), loc. s.le f. inv. I giovani tra i trenta e i quarant’anni.
• Ci siamo abituati a immaginare un’intera generazione ‒ quella nata tra la metà degli anni Sessanta e la metà dei Settanta ‒ come qualcuno, o qualcosa, che ininterrottamente si interroga sulla stessa questione: «Essere o non essere». Affine al principe di Danimarca, la generazione TQ (ovvero quella dei Trenta-Quarantenni) sembra oscillare tra tesi contrapposte e, incapace di sceglierne una, farebbe di questa irresolutezza un alibi. (Giorgio Vasta, Repubblica, 20 aprile 2011, p. 57, Cultura) • [tit.] Generazione TQ la ribellione dei Giovani Holden / Scrittori, intellettuali e precari lanciano un manifesto / C’è chi grida al nuovo movimento e chi li giudica puerili [testo] Andare oltre la linea d’ombra, con l’ovvio riferimento a Joseph Conrad, era stata la prima parola d’ordine, quando un gruppo di scrittori, critici, professori si era riunito a Roma nella libreria Laterza. Era il 29 aprile scorso. Da allora Generazione TQ, dove la sigla sta per trenta-quaranta e individua l’età dei partecipanti, ha cominciato a far parlare di sé. (Mario Baudino, Stampa, 4 agosto 2011, p. 36, Società e Cultura) • Il convegno romano, per iniziativa di Gabriele Pedullà, dà voce alla critica machiavelliana più giovane (anche qui si fa avanti quella che è stata chiamata generazione Tq): Pedullà ha peraltro pubblicato recentemente un poderoso e sostanzioso volume su Machiavelli in tumulto. (Giulio Ferroni, Unità, 23 gennaio 2013, p. 18).
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