GENGHIZ KHĀN
Titolo onorifico assunto nel 1206 da Temucin nel corso di un'assemblea tenuta dai capi tartari sotto la sua presidenza. Nato nel 1155 da un piccolo capo di tribù nomadi della Mongolia orientale, G. rimase orfano a dodici anni. Riconquistato, dopo un'adolescenza travagliata, il potere paterno, grazie a una serie di guerre fortunate nel 1203 divenne signore della Mongolia orientale e dopo tre anni di quella occidentale. Considerato il fondatore dell'Impero mongolo dei Tartari, la sua figura fu sia esaltata che denigrata a causa del terrore suscitato in tutto il mondo musulmano e cristiano dalla sua travolgente invasione.
Dopo aver unificato le tribù mongole, G. intraprese una politica espansionistica: nel 1215 espugnò Pechino; tra il 1218 e il 1225 si impadronì di un immenso territorio corrispondente agli attuali Iran ed Afghanistan. Sulla strada verso la Cina, che intendeva definitivamente conquistare, fu però colto dalla morte nell'agosto del 1226.
Il papato e Federico II, in procinto di riprendere la crociata in Terrasanta, avevano pensato a lui quale possibile alleato contro i musulmani. Lo si riteneva spietato verso di loro, ma in realtà G. praticò nel suo dominio una politica di sostanziale tolleranza sia nei confronti delle popolazioni islamiche, sia dei cristiani, sia dei buddhisti. Ma l'alleanza non si poté stringere per altre ragioni: G., in una serie di scambi epistolari con Federico II, dichiarando l'intenzione di voler sottomettere l'Europa, offrì all'imperatore svevo in cambio della resa un posto alla sua corte. Federico II rispose ironicamente di aver preso in seria considerazione la proposta ma di non poterla accettare perché nella reggia orientale non era previsto il ruolo di falconiere (M.G.H., Scriptores, XXIII, 1874, p. 943).
G. morì mentre Federico II si apprestava a partire per la crociata. L'Impero mongolo fu diviso tra i quattro figli. I discendenti di G. proseguirono nell'impeto di conquista, sottomettendo in breve tempo i principati russi e la Polonia, avvicinandosi pericolosamente all'Ungheria e alla Slesia. Dopo la battaglia di Liegnitz (1241) i mongoli si spinsero fino alle porte di Vienna.
Nel maggio del 1241 fu convocata la dieta di Esslingen per indire la crociata contro i Tartari (v. Béla IV, re d'Ungheria).