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GENJI MONOGATARI

di MarcelIo Muccioli - Enciclopedia Italiana (1932)
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GENJI MONOGATARI ("La storia di Genji")

MarcelIo Muccioli

Il maggior capolavoro dell'età classica della letteratura giapponese. Vasto romanzo in 54 capitoli, scritto, intorno al 1000 d. C., dalla dama di corte Murasaki-no-Shikibu (v.). I primi 44 capitoli narrano le vicende di G., personaggio immaginario, nato da un imperatore e da una sua concubina, Kiritsubo-no-Kōi, e terminato con la sua morte; gli altri 10 riguardano la vita di Kaoru, figlio putativo di G.

Genji, figura centrale del romanzo, è un tipo di Don Giovanni, libertino, ma non privo di delicata sentimentalità e tenerezza, che mette in subbuglio i cuori femminili e passa da un amore all'altro attraverso infinite avventure che riempiono le 4000 pagine dell'opera. L'interesse di questa, peraltro, sta non tanto nella trama, intricata e monotona, quanto nel fatto che, pur dando libero sfogo alla fantasia, l'autrice ha attinto tipi e costumi dall'ambiente in cui visse, dandoci una rappresentazione assolutamente fedele della società del suo tempo, con una serie di quadri, spesso slegati, ma squisitamente freschi e vivaci e pieni di fine psicologia, colti con occhio di acuto osservatore e dipinti da mano maestra nel tratteggiar profili, specie i femminili, con un'abilità che preferisce il particolare alle grandi linee. Scritto in una lingua oggi inintelligibile agli stessi Giapponesi, senza uno studio particolare, e in uno stile che per essere estremamente ornato e formale è anche difficile e involuto, il Genji Monogatari riscosse dapprima giudizî poco lusinghieri da parte degli specialisti europei, i quali, a eccezione di pochi, sottoscrissero il giudizio che il Bousquet aveva dato della sua autrice (cette ennuyeuse Scudéry Japonaise). La recente traduzione, iniziata e condotta a buon punto dal Waley, tuttavia, rendendo l'opera accessibile ai lettori europei, ha destato in questi una eco quasi unanime di favorevoli commenti che hanno reso ampia giustizia ai pregi dell'opera e alle doti della sua autrice.

Bibl.: S. Fujioka, Koku Bungaku Zenshi, Heian Chōhen (Storia della letteratura nazionale. L'èra Heian), Tōkyō, 1904; A. Waley, The Genji Monogatari, Londra 1927 (finora pubblicati quattro volumi).

Vedi anche
Jun'ichirō Tanizaki Tanizaki ‹taniʃaki›, Jun'ichirō. - Scrittore giapponese (Tokyo 1886 - Yugawara, Kanagawa, 1965). Considerato uno tra i maggiori autori del suo tempo, mostra nelle sue opere uno spiccato interesse per la bellezza femminile e il piacere dei sensi, che descrive con immagini di un'eleganza e di un gusto ... Fumiko Enchi Enchi ‹enči›, Fumiko. - Scrittrice giapponese (Tokyo 1905 - ivi 1987). Inizialmente orientata verso il teatro, passò poi al romanzo e la sua prima raccolta di racconti, Kaze no gotoki kotoba ("Parole al vento") fu pubblicata nel 1939. Nel dopoguerra apparvero le sue opere migliori: i romanzi Onnazaka ... Arthur David Waley Waley ‹u̯èili›, Arthur David. - Poeta e sinologo inglese (Tunbridge Wells 1889 - Londra 1966); figlio di D. F. Schloss, assunse nel 1914 il nome materno. Dal 1912 al 1930 fu assistente nel dipartimento delle stampe del British Museum, poi lettore aggiunto nella Scuola di studî orientali. Autore di numerose ... moralità moralità Forma drammatica, diffusasi in Francia nel 15° sec., intessuta di figure allegoriche, a scopo di edificazione; drammi analoghi furono composti in inglese e in latino. Assunse anche carattere di satira, e il nome si estese a opere drammatiche che si staccavano dal teatro sacro per confondersi ...
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