GENNARI
. Famiglia di pittori, oriunda di Cento (Ferrara), che operarono dalla fine del sec. XVI fino a tutto il XVIII, a Cento e a Bologna: la loro attività è spesso confusa con quella più tarda del Guercino, di cui furono scolari e parenti.
Benedetto iuniore, il più noto, nacque a Cento da Ercole il 19 ottobre 1633, e morì a Bologna il 9 dicembre 1715. Con il padre e il fratello seguì il Guercino a Bologna nel 1649. Dopo alcune opere in cui parve trarre ispirazione dal Guercino della prima maniera - S. Rosa in S. Domenico, e S. Anniano che battezza un re in S. Giovanni in Monte di Bologna - si volse alla ripetizione affiacchita delle opere tarde del Guercino e del Reni: Crocifissione, della Pinacoteca di Cento; S. Liborio, in S. Domenico di Ferrara (1661); David, di Pitti; S. Zaccaria, ai Filippini di Forlì, ecc. Nel 1672 si recò a Parigi, e nel 1674 in Inghilterra, ove fu pittore di ritratti alla corte degli Stuart (i ritratti di Carlo II, di Caterina di Braganza e dei pretendenti al trono, da lui dipinti, sono in Hampton Court). Tornato a Bologna nel 1690 parve a tutti "trasformato quasi in un pittore olandese o fiammingo", tanto con verità e precisione ritraeva i velluti, i merletti, le gemme e quanto può fare ricco esteriormente un ritratto, "oltre il farlo somigliante e corretto destramente delle imperfezioni dell'originale" (Lanzi). Per tale gusto fu molto ricercato da principi e da privati anche in Italia. Come copista del Guercino, superò in numero il padre e il fratello: ma le Sibille, Erodiadi, Maddalene, ecc., dipinte da lui, sono facilmente riconoscibili per il livido e debole colorito. Egli diede anche disegni per due stampe, ricordate da A. Bartsch: un Re circondato da cortigiani e la Carità. Benedetto fu uno dei fondatori dell'Accademia Clementina di Bologna.
Bibl.: G. Malvasia, Felsina pittrice, Bologna 1841, II, p. 301 segg.; L. Lanzi, Storia pittorica dell'Italia, Bassano 1809, V, p. 125 segg.; A. Bartsch, Le peintre graveur, XIX, Vienna 1870, p. 264 segg.; B. C. K., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con bibl.); L. Frati, Ritratto inedito del pittore B. G. jun., in Rass. d'arte, VIII (1921), pp. 354-56; F. Malaguzzi-Valeri, in Cronache d'arte, I (1924), p. 231.