PAMPALONI, Geno
Giornalista e critico letterario, nato a Roma il 25 novembre 1918. Compì gli studi universitari a Firenze e alla Scuola Normale di Pisa, iniziando assai presto a scrivere per la rivista Riforma letteraria, di cui era direttore G. Noventa. Collaboratore di A. Olivetti, è stato segretario generale del movimento ''Comunità'', direttore del suo giornale La via del Piemonte e, dal 1949 al 1958, responsabile dei servizi culturali della Olivetti. Successivamente è stato direttore editoriale delle case editrici Vallecchi e De Agostini. Parallelamente ha svolto un'assidua e copiosa attività pubblicistica, collaborando a molti quotidiani, riviste e programmi radiotelevisivi.
Argomento dei suoi numerosi saggi, che per lo più non sono raccolti in volume, è soprattutto la letteratura italiana del 19° e del 20° secolo, con particolare attenzione ad autori come E. Cecchi, I. Svevo (di ambedue P. ha tracciato un acuto profilo nel 9° volume della Storia della letteratura italiana, a cura di E. Cecchi e N. Sapegno, 1969, 19872, nel quale ha scritto anche il capitolo La nuova letteratura; a Svevo è dedicata una monografia del 1974), C. Alvaro, V. Brancati, E. Vittorini, C. Pavese (tredici saggi, dai quali emerge un ritratto a tutto tondo, umano e letterario, dello scrittore, sono raccolti in Trent'anni con Cesare Pavese, 1981). In collaborazione con M. Verdone ha curato il volume I futuristi (1977). Fra le sue numerose edizioni di poeti e scrittori si ricordano Versi e poesie di G. Noventa (1956), Giacinta e altri racconti di L. Capuana (1972) e In verso e in prosa di M. Moretti (1979).
La memoria Adriano Olivetti. Un'idea di democrazia (1980) è dedicata all'industriale piemontese, mentre scritti di carattere autobiografico sono raccolti in Buono come il pane e altre memorie di giovinezza (1983), Fedele alle amicizie (1984), Bonus malus (1993) e I giorni in fuga (gli amori impossibili) (1994). P. ha curato infine alcuni volumi di argomento artistico: Giotto ad Assisi (1981); Notre-Dame e la Sainte Chapelle (1982); Terra di Siena (1985).