geocacher
s. m. e f. inv. Chi partecipa a un geocaching.
• Nascondono scatolette di plastica negli angoli più suggestivi della città. Poi inseriscono le coordinate del «tesoro» sul sito Internet dei Geocacher, i moderni esploratori che perlustrano strade e ambienti naturali in cerca di tesori fatti di una penna e un foglietto di carta su cui lasciare il proprio nome. (Laura Bellomi, Repubblica, 20 agosto 2008, Milano, p. I) • Per i geocacher è fondamentale la «segretezza» dell’azione. «Posizionata una cache a villa Pamphili, attenzione: è pieno di babbani» si legge sul sito. «I geocacher chiamano il resto del mondo “babbani”, lo stesso termine con cui nella serie di Harry Potter si indicano gli uomini non dotati di poteri magici» spiega Bigmolla, archeologo, tra i fondatori del geocaching a Roma, che preferisce non svelare il suo nome e lasciare un po’ di mistero al gioco. (Laura Bogliolo, Messaggero, 1° agosto 2010, p. 45, Cronaca di Roma) • Per ognuna vi è una scheda redatta dal geocacher che l’ha nascosta (hider) la quale specifica la tipologia di cache, il livello di difficoltà e descrive (con passione) ai trovatori (seekers) le bellezze e curiosità della zona spesso ignorate dalle guide turistiche tradizionali. (Giovanni Caprara e Elena Bauer, Corriere della sera, 2 gennaio 2015, p. 31, Tempi liberi).
- Espressione inglese a sua volta composta dal prefisso geo- aggiunto al s. cacher ‘chi nasconde’.
- Già attestato nella Repubblica del 15 luglio 2007, p. 27, Cronaca (Jaime D’Alessandro).