geografia e letteratura
geografìa e letteratura. – Ambito di ricerca che si è sviluppato, in maniera più decisa, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta del 20° sec., in ambiente accademico soprattutto anglosassone e francese, come critica radicale al pensiero positivista fino ad allora dominante nelle scienze sociali. La tendenza a un approccio umanistico in geografia non è tuttavia nuova e secondo diversi autori si può far risalire addirittura al periodo antecedente l’istituzione della geografia nell’Ottocento. Si pensi in questo senso all’uso delle fonti documentarie da parte di Alexander Von Humboldt, o più ampiamente, alla prospettiva umanistica presente in molti geografi tedeschi del 19° sec., influenzati dalle suggestioni del romanticismo e dello spiritualismo. È nondimeno nel corso del Novecento, e in modo più strutturato nel suo ultimo quarto, che negli studi geografici viene evidenziata l’importanza della soggettività nella ricerca, e quindi anche nell’espressione letteraria. Secondo diversi autori, l’insieme delle relazioni che intercorrono tra geografia e letteratura si muovono principalmente attorno a cinque possibili chiavi di lettura: il ruolo della geografia nella letteratura, il senso del luogo, il radicamento e le radici culturali, il paesaggio interiore, la cultura e la coscienza etnico-territoriale. Nel primo caso si è in presenza di una modalità del tutto tradizionale e che rimanda alla ricerca dei nessi e delle interpretazioni dei fatti territoriali anche in altri e più ampi campi del sapere, come la filosofia o la pittura. In relazione alla seconda chiave interpretativa la potenza della letteratura risiederebbe nella possibile coesione tra oggettività geografica e soggettività umana che, completandosi, contribuiscono a definire e attribuire senso ai luoghi. In questa direzione il rapporto geografia-letteratura può essere considerato come una sorta di memoria storica dei luoghi in quanto capace di ritrasmettere con un taglio prospettico lo spirito intrinseco dei luoghi e il valore storico degli accadimenti territoriali. In riferimento alla terza possibile chiave di lettura le opere letterarie sono interpretabili come testimonianza delle radici culturali e dei vincoli tra società e territorio. Si tratta in sostanza di una sorta di produzione di territorio, di un 'sentirsi a casa'. Il testo letterario può essere inoltre analizzato e interpretato nella sua dimensione territoriale attraverso l’abilità che il linguaggio letterario ha di fissare, nei luoghi e nei paesaggi, significati pensati. In questo senso l’accento viene posto sui significati assegnati, per mezzo del linguaggio, al territorio. In riferimento infine a quello che viene identificato come coscienza etnico-territoriale, il testo letterario rappresenta uno strumento utile per la rappresentazione dei fatti e dei simboli territoriali e come documento sociale attraverso cui interpretare la conoscenza e la coscienza territoriale di una società.