SCHWEINFURTH, Georg August
Naturalista ed esploratore, nato a Riga il 29 dicembre 1836, morto a Berlino il 19 settembre 1925. Studiò scienze naturali a Heidelberg, a Monaco e a Berlino, dove si laureò nel 1862. Interessandosi specialmente della botanica si addestrò nelle raccolte e nelle osservazioni in numerosi viaggi che intraprese in varie parti d'Europa e che lo condussero anche in Sardegna. Ma l'Africa lo attrasse in particolar modo. Sul finire del 1863 partì per l'Egitto e si diede a percorrere la regione inesplorata che si estende tra la costa del Mar Rosso a S. di Suakin e il Nilo. Rimpatriato nell'estate del 1866 e fattosi conoscere nel mondo scientifico con svariate relazioni e studî comparsi nelle Petermanns Mitteilungen e in altri periodici scientifici, largamente fornito di mezzi dall'Accademia reale di Berlino, si poté accingere a un nuovo viaggio nella regione dell'Alto Nilo col proposito di procedere all'esplorazione del bacino del Bahr el-Gazal, e di penetrare nel paese dei Mangbetu e dei Niam-Niam (Asandè), ciò che lo condusse a raggiungere il corso dell'Uelle da lui ritenuto appartenere al bacino del Ciad ma che le posteriori esplorazioni riconosceranno invece come affluente del Congo. In questo grande viaggio egli aveva avuto come predecessore l'italiano Carlo Piaggia, alla benemerenza del quale egli rese sempre doveroso omaggio. Rimpatriato nella primavera del 1872, fu insignito di medaglia d'oro da parte delle principali società geografiche. La sua fama si accrebbe quando due anni dopo comparve la relazione del suo viaggio che per la profondità delle sue osservazioni e il sentimento che le inspira gli assegnò un posto preminente su tutti i moderni viaggiatori africani. L'opera che porta il titolo Im Herzen von Afrika, Reisen und Entdeckung im centralen Aequatorial Africa (Lipsia 1874) fu tradotta in quasi tutte le principali lingue europee (l'edizione italiana è di Milano 1875). Rifiutata una cattedra universitaria che il governo germanico gli offriva, faceva ritorno in Egitto e, compiuto un viaggio all'oasi di el-Khārgah, si stabiliva al Cairo dove ebbe dal khedive Ismail l'incarico di fondare una società geografica, della quale fu il primo presidente. Stabilitosi ormai in Egitto, dove doveva rimanere per 14 anni, si diede a compiere numerosi viaggi di studio nella regione del Deserto Arabico e nei contermini territorî della Marmarica, nel Libano, in Arabia, nell'Isola di Socotra, pubblicando in svariate memorie i risultati delle sue osservazioni. Lasciato il Cairo nel luglio del 1888, si stabilì in Germania. Non cessò con questo la sua passione per i viaggi e per le ricerche scientifiche, onde a più riprese si recò in Arabia e nei paesi dell'Africa Mediterranea. Amantissimo dell'Italia, pubblicò gran parte delle sue relazioni e dei suoi studî nel periodico L'esploratore del cap. Camperio, fu uno dei propugnatori della colonizzazione italiana della Libia e della Cirenaica, visitò ripetutamente (1891 e 1894) la Colonia Eritrea esprimendosi con ammirazione per l'opera compiutavi dagl'Italiani. Nel 1915 fece un ultimo viaggio in Egitto. Come botanico, e in seguito ai suoi numerosi viaggi, si occupò della flora dell'Egitto, del Sudan, della Nubia, della Marmarica, dell'Eritrea, dei paesi degli Asandè e dei Monbuttù; studiò i nomi volgari delle piante nelle regioni da lui visitate; illustrò le piante o i loro resti delle antiche tombe egiziane. In collaborazione con P. Ascherson scrisse una flora d'Egitto (Illustration de la flore d'Égypte, Cairo 1889); illustrò molte piante utili coloniali dilucidando la loro storia e contribuendo validamente alla conoscenza dell'agricoltura degli antichi Egiziani.
Per qualche tempo diresse anche il giardino sperimentale del Cairo.
Bibliografia degli scritti di G. Sch. ricca di 464, titoli, a cura di L. Keimer, nel Bull. de la Soc. Royale de Géorgr. d'Égypte, XIV (1926). Nello stesso fascicolo, si trova la biografia del viaggiatore di H. Munier e scritti speciali riguardanti la sua opera scientifica a cura di H. Gauthier, W. F. Hume, J. Ball, P. Bovier-Lapière. V. inoltre la commemorazione di O. Marinelli all'Acc. dei Lincei (Rendiconti, Classe di sc. fis., mat. e nat., dicembre 1926).