CURTIUS, Georg
Glottologo e filologo, nato a Lubecca il 16 aprile 1820, morto a Hermsdorft (Slesia Prussiana) il 12 agosto 1885. Compì gli studî universitarî a Bonn e a Berlino; fu libero docente a Berlino (1846), professore a Praga (1849-54) e poi a Kiel (1854-62) e a Lipsia (1862-85). Tranne un brevissimo intermezzo politico (1848), la sua vita fu consacrata interamente alla scienza e alla scuola. Già nei primi lavori, quali De nominum graecorum formatione linguarum cognatarum ratione habita (Berlino 1842), Die Sprachvergleichung in ihrem Verhältniss zur classischen Philologie (Dresda 1845; 2ª ed., Berlino 1848) e Die Bildung der Tempora und Modi im Griechischen und Lateinischen sprachvergleichend dargestellt (Berlino 1846), è tracciata la direzione in cui si svolgerà tutta l'opera scientifica del Curtius: investigare la storia delle lingue classiche giovandosi della comparazione con le altre lingue indoeuropee e integrando l'indagine glottologica con quella filologica.
L'opera che diede al C. larga notorietà è la Griechische Schulgrammatik (Praga 1852), in cui cercò di volgere a profitto della scuola i risultati della nuova scienza linguistica. Più volte riveduta e migliorata, a cinquant'anni dal suo primo apparire raggiunse la 23ª ediz. (1902). La versione italiana di E. Teza (Vienna 1855) fu la prima delle molte traduzioni in lingue straniere; però la versione maggiormente diffusa tra noi è quella di G. Müller (Torino 1874, 16ª ed., riveduta da A. Taccone, 1910). A profitto degl'insegnanti il C. pubblicò un commento Erläuterungen zu meiner Schulgrammatik (Praga 1863; 3ª ed., 1875), tradotto due volte in italiano: da F. G. Fumi (Napoli 1868) e da G. Müller (Torino 1868). Ma il capolavoro del C. sono i Grundzüge der griechischen Etymologie (Lipsia 1858-1862; 2ª ed., 1879), in cui si propose d'illustrare l'origine del lessico greeo mettendo a riscontro con ogni vocabolo, o gruppo di vocaboli affini, la corrispondente materia lessicale fornita dalle altre lingue indoeuropee. Anche se gran parte dei raffronti deriva dalle opere di glottologi e filologi della precedente generazione, al C. rimane il merito incontestabile d'aver fissato con chiarezza e sicurezza i principî metodici dell'etimologia greca e vagliato con critica sagace e prudente le combinazioni dei suoi predecessori. Accanto ai Grundzüge si colloca per importanza l'opera: Das Verbum der griechischen Sprache (Lipsia 1873-76; 2ª ed., 1877-80), nella quale il C. intese di rifare, adeguandolo al progresso degli studî e alle scoperte epigrafiche, il suo lavoro giovanile sui tempi e modi del verbo, restringendo, questa volta, il proprio compito alla lingua greca. Nell'intervallo tra le due opere maggiori apparve la monografia: Zur Chronologie der indogermanischen Sprachforschung (Lipsia 1867; 2ª ed., 1873), in cui tentò di sorprendere nel suo processo formativo la struttura grammaticale indoeuropea; e, pochi mesi prima di morire, un volumetto (Zur Kritik der neuesten Sprachforschung, Lipsia 1885), in cui criticava le dottrine e i metodi dei cosiddetti neogrammatici. Le sue Kleine Schriften furono edite postume da E. Windisch (voll. 2, Lipsia 1886).
Allo scienziato fu pari nel C. il maestro. Quanti furono suoi discepoli attestarono le doti eminenti del suo magistero: la chiarezza e vivacità delle sue lezioni, nonché l'arte sapiente con cui stimolava e guidava l'attività degli alunni, specie di coloro che si raccoglievano nella Grammatische Gesellschaft, istituita a integrazione dei suoi corsi accademici. Di tale operosità testimoniano i dieci volumi delle Studien zur griechischen und lateinischen Grammatik, editi a Lipsia negli anni 1868-78, da G. Curtius (I-VIII) e K. Brugmann (IX-X) e il volume Sprachwissentschaftliche Abhandlungen, pubblicato a cura della Gramm. Gesellschaft (Lipsia 1874), nei quali, insieme con scritti varî del maestro e dei discepoli, videro la luce le migliori tesi di laurea preparate sotto la sua direzione.
Bibl.: C. Angermann, G. C., in Beoiträge z. Kunde d. indog. Spr. X (1886), pp. 325-340; E. Curtius, Erinnerungen an G. C. (prefazione alle Kleine Schriften), I, pp. vii-xxviii; R. Meister, in Allg. Deutsche Biogr., XLVII, pp. 597-602; D. Pezzi, La vita scientifica di G. C., in Mem. della R. Accad. delle Scienze di Torino, s. 2ª, XXXIX, pp. 3-47; E. Windisch, G. C., Berlino 1887.