FABRICIUS, Georg
Umanista tedesco, nato a Chemnitz il 23 aprile 1516, morto a Meissen il 17 luglio 1571. Docente a Lipsia, a Chemnitz, a Freiberg, a Strasburgo; poi, dal 1546, rettore della Fürstenschule di Meissen; editore di Terenzio, di Seneca, di Virgilio, di Orazio; studioso anche dell'antica letteratura cristiana (Poetarum veterum ecclesiasticorum opera, Basilea 1562); storico della Sassonia insieme col fratello Jakob (Rerum Germaniae Magnae et Saxoniae Universae memorabilium volumina II, Lipsia 1609, e Originum Saxonicarum libri VIII, Jena 1598); maestro efficace, continuatore del Chronicon Saracenum et Turcicum di W. Drechsler; poeta (Poematum sacrorum libri XXV, Basilea 1567); amico di Melantone, di Johann Sturm, del Lotichius, del Rivius, di Georg Agricola, ecc. (v. G. Fabricii Epistolae, Lipsia 1845), il F. fu uno dei più notevoli rappresentanti della ripresa umanistica che seguì in Germania al trionfo della Riforma.
In giovinezza aveva dimorato molti anni in Italia (1539-1543), come istitutore di W. v. Werthern, studiando particolarmente a Padova con Lazaro Bonamico; e l'itinerario in versi (Itinerum liber unus, Basilea 1560), in cui racconta il suo viaggio per l'Italia, fino a Napoli, è uno dei più interessanti del tempo. Di quel viaggio sono frutto anche le due altre opere Roma (Basilea 1551) e Antiquitatum libri II (Basilea 1549)
Bibl.: Ancora utile è W. Baumgarten-Crusius, De G. F. vita et scriptis, Meissen 1839.