PURBACH (o Peurbach o anche Burbach), Georg
Astronomo austriaco, nato a Peurbach (donde il nome) il 30 maggio 1423, morto a Vienna l'8 aprile 1461. Conseguito a Vienna il grado di "magister" nella facoltà degli artisti (o, come oggi si direbbe, delle scienze applicate), fece, per ragioni di studio, un lungo viaggio in Italia e si legò di amicizia a Ferrara con G. Bianchini, a Roma col cardinale Nicola Cusano. Visitò le università di Bologna, di Ferrara, di Padova; e a Ferrara tenne alcune lezioni di astronomia. Tornato a Vienna nel 1451 (o, secondo altri, verso il 1453) si dedicò come "magister" all'insegnamento, alternando al commento dei classici dell'antichità lezioni di astronomia. Ebbe ivi, come discepolo prediletto e collaboratore, il Regiomontano.
Col Tractatus super propositiones Ptolomaei de sinubus et chordis (Norimberga 1451) e col Quadratum geometricum (pubblicato postumo a Norimberga nel 1516) il P. contribuì, fra i primi, a sviluppare e diffondere in Germania la trigonometria araba (o dei seni) a preferenza di quella tolemaica (o delle corde); e larghissima diffusione nelle università tedesche - fino a Copernico - ebbero le Theoricae novae planetarum, compendio di astronomia, condotto dal P. sulle orme dell'Almagesto col proposito di tenere conto delle inesattezze che egli stesso e il Regiomontano avevano riscontrato in base a numerose osservazioni, nelle Tavole alfonsine, oramai vecchie di due secoli. Dell'opera di Tolomeo il P., per consiglio del cardinale Bessarione, iniziò un'esposizione latina, che doveva essere esente dalle aggiunte, dalle mutilazioni, dagli errori dei traduttori precedenti; ma non poté andare oltre i primi sei libri, perché fu colto da morte prematura, mentre, per invito dello stesso Bessarione, si preparava col Regiomontano a recarsi a Roma allo scopo di studiare una copia dell'Almagesto, che si trovava fra i manoscritti greci pervenuti in grande numero in Italia, dopo la caduta di Costantinopoli (1453). L'opera del P. fu completata e pubblicata sotto il titolo di Epitome in Almagestum Ptolemaei (Venezia 1496) dal Regiomontano.