WECKHERLIN, Georg Rudolf
Poeta tedesco, nato a Stoccarda il 15 settembre 1584, morto a Londra il 13 febbraio 1653. Terminati gli studî e compiuti lunghi viaggi in Germania, Francia e Inghilterra, passò qualche anno in patria. Intorno al 1620 si stabilì definitivamente a Londra, dove dal 1644 al 1649 ricopri il posto di Secretary for foreign tongues al Committee, sostituito dal Milton, che, poi, a causa dell'incipiente cecità, lo ebbe nel 1652 assistente.
Accanto a questa sua attività diplomatica si svolse quella letteraria dal 1610 al 1648, anno in cui pubblicò la raccolta quasi completa delle sue poesie (Geistliche und weltliche Gedichte), che si compongono di odi celebratorie, amorose, di ecloghe e di una versione dei salmi. Stimolato dall'esempio di Ronsard e della sua scuola, egli si propone di trasportare atteggiamenti e forme della lirica rinascimentale e umanistica nell'idioma volgare. Parte della sua abbondante poesia laudatoria è certo frutto di necessità pratiche - ma è quasi assente l'adulazione servile: il più è omaggio sincero d'un poeta conscio del suo valore e che nell'ambiente delle corti si muove con franchezza e dignità.
Pur nelle poesie amorose s'insinua codesto tono aulico encomiastico ma tuttavia in esse, come anche nelle tarde ecloghe, una nota calda e a momenti irruente di sentimento spontaneo o un sorriso malizioso trapelano o affiorano in mezzo agli artifici.
La lingua non depurata da forme dialettali, certe movenze popolareggianti, la metrica ancora dura e stentata spesso, fecero sì che l'Opitz offuscasse la sua fama, che declinò rapidamente, finché s'iniziò con Herder una sopravalutazione che dura fino ai nostri giorni.
Ediz.: Scelta, esclusa la lirica religiosa, a cura di K. Goedeke, Lipsia 1873. G. R. W., Gedichte, a cura di H. Fischer, Stoccarda 1894-951907.
Bibl.: H. Fischer, G. R. W., in Allg. deutsche Biogr., XLI (1896), pp. 375-379; A. Schaffer, G. R. W., ecc., Baltimora 1918; E. F. Johnson, W.s Eclogues of the Seasons, Tubinga 1922; M. Eitle, Studien zu W.s Gedichten, Tubinga 1911; W. Bohm, Englands Einfluss auf G. R. W., Gottinga 1893.