OHM, Georg Simon
Fisico tedesco, nato il 16 marzo 1789 a Erlangen, morto a Monaco il 6 luglio 1854. Figlio di un fabbro meccanico, dovette interrompere varie volte gli studî per aiutare il padre nel suo mestiere. Nel 1813 divenne maestro a Bamberg, nel 1817 professore di fisica e matematica al ginnasio di Colonia. Nel 1827 ebbe un anno di congedo per poter proseguire le sue ricerche sulla catena elettrica. Ma essendo venuto in urto col Kultusministerium (Ministero della pubblica istruzione) diede le dimissioni, e visse di ripetizioni a Berlino per sei anni. Nel 1833-49 fu professore, poi rettore del Politecnico di Norimberga, e negli ultimi anni fu ordinario a Monaco, e consulente dell'amministrazione dei telegrafi. Già nel 1826 aveva pubblicato la sua legge (v. sotto) cui obbediscono "i metalli che conducono l'elettricità di contatto". Ma solo nel 1841 C. Pouillet e varî fisici inglesi poterono far riconoscere degnamente i suoi meriti, mostrando come la sua teoria permettesse di far luce nell'intricato campo delle distinzioni fra elettricità termica e galvanica, fra intensità e quantità di elettricità. Nel 1842 O. ebbe la medaglia Copley. Negli ultimi anni si occupò soprattutto di acustica, e dei fenomeni d'interferenza: spiegò il colorito dei toni, e la trattazione delle armoniche superiori nelle oscillazioni sonore per mezzo del teorema di Fourier.
La legge di Ohm. - Scoperta da G. S. Ohm, essa collega le tre quantità fondamentali che si considerano in un circuito, e cioè: la forza elettromotrice (f. e. m.) totale E, l'intensità I della corrente, cioè la quantità di elettricità fluente nell'unità di tempo, la resistenza totale R del circuito, ivi compresa la resistenza interna del generatore elettrico.
La legge dice che I è direttamente proporzionale a E e inversamente proporzionale a R:
La legge è applicabile sia all'intero circuito, sia a una parte qualunque, diciamo a b, di esso, e significa che lungo un circuito vi è sempre caduta di potenziale dipendente da I e da R nel tratto che si considera; se chiamiamo Eab la f. e. m. di un generatore compreso nel tratto a b, si ha quella che talvolta si chiama la seconda legge di Ohm:
L'azione della resistenza si può considerare analoga a una specie di attrito generante una reazione antagonista (forza contro-elettromotrice) che si contrappone alla f. e. m. e determina la caduta del potenziale, e il cui valore è rappresentato appunto dalla caduta di potenziale.
Ohm. - Unità di resistenza elettrica, è definita come la resistenza offerta a una corrente costante, da una colonnina di mercurio a 0° C, di sezione uniforme, lunga cm. 106,3 e di massa eguale a 14,4521 g.