PABST, Georg Wilhelm
Regista cinematografico, usato a Vienna. Personalità fra le più significative e originali del cinematografo europeo, il Pabst diede l'impronta del suo stile incisivo, analitico, esperto, alla produzione del Film-Kammerspiel. La via senza gioia (1925), I misteri di un'anima (1926), Il giglio nelle tenebre (1927), Il vaso di Pandora (1928), Il diario di una traviata (1929) recavano il segno di un ordine figurativo meticoloso e pungente, tra i più conclusivi della storia del cinematografo.
L'avvento del sonoro lo impegnava in soluzioni acustiche di eccezionale novità, le quali potevano fare da sole l'interesse di opere come Westfront 1918 (1930), Dreigroschenoper (1931), Tragedia nella miniera (1931), peraltro assai notevoli. Lasciata la Germania in seguito all'instaurazione del regime nazionalsocialista, il P. emigrò in Francia, dove diresse fra l'altro Atlantide (1932), Don Chisciotte (1933), Mademoiselle Docteur (1937), Shangay (1938), in cui dimostrava una certa stanchezza, al di là del consueto splendore formale. Il P. finì poi per riconciliarsi con il nazismo, e fece quindi ritorno (1940) in patria d0ve diresse Commedianti (1941) e Paracelsus (1943), tutt'e due di valore scadente.