BALANCHINE, George
Nome d'arte di Georgj Melitovič Balančivadze, ballerino e coreografo, nato a Pietroburgo il 2 gennaio 1904. Studiò presso l'Accademia reale di ballo e il Mariinskij teatr di Pietroburgo. Nel 1922 iniziò l'attività di coreografo con il Molodoj Ballet, compagnia che per le sue proposte d'avanguardia incorse in frequenti contrasti con le autorità. Dal 1924 al 1929 fece parte prima come ballerino, poi come capo coreografo, della compagnia dei Ballets russes di Djagilev, creando fra l'altro uno dei suoi più bei balletti, Apollon Musagète (1928), su musiche di Stravinskij, dall'evidente stile neoclassico. A Parigi fondò Les Ballets 1933, e un anno dopo, invitato da L. Kirstein negli Stati Uniti, divenne direttore della School of American Ballet, poi dell'American Ballet (1935). Fondò in seguito il Caravan Ballet, e la Ballet society che, trasformatasi nel New York City Ballet (1948), ha avuto dal 1964 sede stabile al New York state theatre, poi al Lincoln centre. Spesso ospite dei maggiori teatri e festivals del mondo (Sadler's Wells, la Scala, Maggio musicale fiorentino), è stato anche coreografo di opere (The rake's progress, 1963) e di musicals, sia per il teatro (On your toes, 1936) sia per il cinema (The Goldwyn follies, 1938). I suoi capolavori (Orpheus, 1948; Agon 1957; Episodes, con M. Graham, 1959; Liebesliederwalzer, 1960), tuttavia, li realizzò per il New York City Ballet, oggi una delle maggiori compagnie americane, attualmente diretta congiuntamente da B. e da J. Robbins. Retrospettiva di tutta la sua opera e monumento della sua straordinaria intesa con I. Stravinskij è stato lo Stravinsky festival da lui diretto nel 1972 a New York. La sua opera è caratterizzata da una tecnica accademica perfetta e da forme astratte e musicali, che si riflettono nella sua compagnia, formata da elementi longilinei, eleganti, impersonali, dotati del più puro stile classico. Tra i suoi maggiori balletti: Le fils prodigue, 1929; Le baiser de la fée; Jeux de cartes, 1937; Concerto barocco 1945; The four temperaments, 1946; The steadfast tin soldier, 1976.
Bibl.: A. Chujoy, The New York City Ballet, New York 1953; G. Balanchine, Great Ballets, ivi 1954; S. L. Grigoriev, The Diaghilev Ballet 1909-1929, Londra 1960; H. Koegler, Balanchine und das moderne Ballett, Velber 1964; B. Taper, Balanchine, Londra 1964; G. B. F. Mason, New complete stories of the great ballets, New York 1968; N. Goldner, The Stravinsky Festival of New York City Ballet, ivi 1972.