Vernon, George John Warren lord
Dantologo inglese (Stapleford Hall, Nottinghamshire, 1803 - Sudbury Hall, Derby, 1866). Iniziò la sua vita politica facendo parte della Camera dei Comuni; più tardi dopo la morte del padre fu chiamato alla Camera dei Lords. Appassionato cultore di letteratura italiana, ebbe un particolare interesse per D., e a questo poeta dedicò vari studi in collaborazione con amici italiani, quali L. Passerini, F. Bonaini, B. Bianchi, G. Canestrini, ecc., oltre a M. Armellini che l'aveva introdotto nello studio della lingua italiana e al quale dedicò il suo saggio su I primi sette canti dell'Inferno (1842). Per queste sue benemerenze divenne socio corrispondente dell'Accademia della Crusca e di molte altre accademie italiane.
Oltre a una notevole raccolta di antichità, riunì una ricca biblioteca che fu parzialmente venduta nel 1840 a Robert Steyner Holford; la parte residua con le successive acquisizioni rimase fino al 1918 nella residenza di Sudbury Hall e fu poi venduta in successive aste di Sotheby tra il 1918 e il 1928.
Tra i codici danteschi il più famoso della collezione è il codice già Poggiali, oggi conservato nella biblioteca di San Francesco in Ravenna, dal quale il proprietario aveva pubblicato due commenti che riteneva sconosciuti; questo codice è riconosciuto ancor oggi molto interessante quale esempio di antologia della critica dantesca del Trecento, raccolta forse a scopo didattico. Il Batines e il Moore descrivono altri codici danteschi della raccolta, dei quali due di provenienza Rinuccini (v. Petrocchi, Introduzione 565).
Il nome di Lord V. resta legato a due monumentali opere dantesche, e precisamente a Le prime quattro edizioni della D.C. letteralmente ristampate, Londra 1858, edizione curata da A. Panizzi e dedicata agli accademici della Crusca; e a L'Inferno di D. disposto in ordine grammaticale e corredato di brevi dichiarazioni da G. G. Warren Lord V., 1858-1865, in tre volumi: opera collettiva che fu condotta attraverso venti anni di preparazione, comprendendo il primo volume il testo dell'Inferno secondo l'assunto del titolo; il secondo volume è una specie di enciclopedia di erudizione dantesca, continuata nel terzo, uscito in realtà dopo la morte del V., contenente anche, oltre a un cenno biografico su di lui con l'elenco delle sue pubblicazioni (pp. XV-XVII), una serie di 112 incisioni d'interesse dantesco.
Bibl. - Dictionary of national biography, XX, Londra 1909, 275-276. Per i manoscritti danteschi: Batines, Bibliografia II 183, 184, 191; E. Moore, Contributions..., Cambridge 1889, 546-547; per il codice Poggiali-Vernon, in particolare cfr. Mostra di codici ed edizioni dantesche, Firenze 1965, 130 bis (con bibl.).