ORWELL, George
Pseudonimo del saggista e romanziere inglese Eric Arthur Blair, nato il 25 giugno 1903 a Motihari, Bengala, morto il 21 gennaio 1950 a Londra. Studiò a Eton e nel 1922 si arruolò nella polizia imperiale e si recò in Birmania ove rimase per cinque anni. Tornato in Europa visse di espedienti a Parigi e in Inghilterra; su tali esperienze è basato il suo primo volume Down and out in Paris and London (Londra 1933). Stabilitosi a Londra, scrisse romanzi fra i quali Burmese days (ivi 1935) e Keep the Aspidistra flying (ivi 1936; trad. ital. Milano 1960). Partecipò alla guerra civile spagnola e restò ferito in battaglia. Dal 1937 i suoi scritti sono ispirati ad un socialismo personalissimo e per nulla ortodosso e contengono violenti attacchi contro il capitalismo, la chiesa cattolica, i regimi dittatoriali e in genere contro tutte quelle forme di sopraffazione e d'ingiustizia che egli identifica nella società moderna.
Homage to Catalonia (Londra 1938) riflette le sue esperienze, negative, in Spagna; The lion and the unicorn (ivi 1941) è sulle pecche della società inglese; Animal farm (ivi 1945, trad. ital. Milano 1947) è una satira burlesca della rivoluzione bolscevica; Nineteen Eighty-Four (ivi 1949; trad. ital. Milano 1950) è il suo libro più noto, un romanzo che descrive in tono apocalittico un immaginario mondo futuro ove si sono imposti e trionfano tre stati governati da regimi dittatoriali. Gli influssi più evidenti nella sua scrittura sono quelli di S. Butler, J. Swift e S. Maugham; i suoi interessi principali nel campo delle lettere sono espressi nei suoi Critical essays (ivi 1946).
Bibl.: L. Trilling, The opposing self, Londra 1955; J. Atkins, G. O., a literary study, Londra 1954.