WITHER, George
Poeta e poligrafo puritano, nato a Bentworth (Hampshire) l'11 giugno 1588, morto a Londra il 2 maggio 1667. Fu educato a Magdalen College, Oxford. Le satire Abuses stript and whipt, 1613, benché assalissero i vizî in generale, gli valsero l'imprigionamento alla Marshalsea. Qui egli scrisse cinque pastorali, The Shepheard's Hunting (pubbl. nel 1615), che continuano The Shepheard's Pipe che egli aveva scritto in collaborazione con W. Browne: il suo sincero amore per la campagna e la fede nel potere consolatorio della natura dànno al W. un posto d'onore nella tradizione pastorale; si è voluto vedere in certi suoi accenti un anticipo di motivi wordsworthiani. Per quanto l'allegorista puritano interferisca anche nel poeta pastorale (nella seconda pastorale introduce sé stesso col nome di Philarete a narrare la "caccia alle volpi, ai lupi e agli animali da preda", cioè la caccia ai vizî che l'aveva fatto imprigionare), certe descrizioni, come quella delle festività natalizie in Christmas, hanno una freschezza mirabile. L'elegia Fidelia, epistola d'una fedele ninfa al suo incostante amico, apparve fuori commercio nel 1615, poi di nuovo nel 1617, e nel 1619, con la famosa canzone Shall I, wasting in despair. Un'altra pubblicazione, Motto: Nec habeo, nec careo, nec curo, 1621, che illustra le tre parti del motto elogiando l'autore, gli fruttò un nuovo imprigionamento; ma non distolse il W. dal compiacimento di sé, come mostra Faire Vertue or the Mistresse of Phil'Arete, 1622, lungo panegirico della sua amante Arete (la Virtù), personaggio misto di allegoria e realtà. Apparvero nello stesso anno Juvenilia, contenenti alcune delle sue. poesie migliori. Divenuto un puritano militante, il W. pubblicò varî trattatelli devoti (Hymnes and Songs of the Church, 1623, Haleluiah, 1641) e una curiosa Collection of Emblemes, Londra 1635, in cui utilizza e commenta con proprî versi le incisioni di G. Rollenhagen, Nucleus Emblematum, Colonia 1611. Durante la guerra civile il W. arruolò uno squadrone di cavalleria nel 1642, e fu comandante di Farnham Castle in quell'anno.
Bibl.: Parte delle opere del W. furono pubblicate dalla Spenser Society nel 1872-78; le poesie da H. Morley, Londra 1891, E. Gosse, A Poet in Prison, in Selected Essays, Londra 1928; J. M. French, G. W. in Prison, in Publ. Mod. Lang. Ass. Amer., XLV (1930).