Etnologo e africanista francese (Aillevillers-et-Lyaumont, Haute-Saône, 1920 - Parigi 2016). Professore all'École Pratique des Hautes Études e alla Sorbona; direttore dei Cahiers internationaux de sociologie. Tra le sue opere: Sociologie des Brazzavilles noires (1955), Sociologie actuelle de l'Afrique noire (1955), Afrique ambiguë (1957), Anthropologie politique (1967; trad. it. 1969), Sens et puissance. Les dynamiques sociales (1971; trad. it. 1973), Anthropo-Logiques (1974), Histoire d'autres (1977), Une anthropologie des moments critiques (1996), Le Grand Système (2001), Le Grand dérangement (2005), Fenêtres sur un nouvel âge (2006-2007) (2008), Le dépaysement contemporain: l'immédiat et l'essentiel (2009). Le società africane in via di sviluppo, i loro conflitti interni, gli sconvolgimenti provocati dalla condizione coloniale costituiscono l'oggetto degli studi di Balandier. In polemica con il funzionalismo e lo strutturalismo, B. individua nei mutamenti sociali in atto la chiave d'interpretazione dei problemi delle società preindustriali. Esponente dell'antropologia dinamista, B. sostiene che non è sufficiente prendere atto dei guasti prodotti dal colonialismo e quindi studiare separatamente i mutamenti verificatisi nei diversi settori delle culture native; per poter ricostruire la storia di una società occorre far emergere i dinamismi in essa operanti.